Fallère (Mont) e Bivacco Alessandro Pansa da Vetan, anello per il Lago Fallere

A parte il dover trovare Vetan tra le mille strade che salgono per la montagna, per il resto tutto ok. Dal fondo della pineta dove si parcheggia sono salito a destra per prati, il sentiero non so dove inizia ma comunque ho navigato a vista fino a Thoules, dove ho rintracciato un sentiero anche se poco visibile (solo qualche tacca nei prati).
Raggiunta la poderale per Crotte l’ho seguita con lungo traverso (parte noiosa) fino nei pressi dell’alpeggio, dove finalmente inizia la parte interessante della gita. Purtroppo i sentieri sono tanti forse troppi, a tratti spariscono poi riappaiono da tutt’altra parte, anche qui navigato a vista in direzione del versante sud del Fallere, da cui ho effettuato la salita. Avendo perso il sentiero per il Lago Fallere (da non raggiungere) ho traversato tra erba e pietre in direzione di un piccolo promontorio erboso proprio sotto la direttrice della cima, dove è riapparso il sentiero, che da qui in avanti non è più possibile perdere.
Raggiunto il rudere poco sotto la cresta ho poi percorso il tratto attrezzato con le catene, utili più che altro con ghiaccio o neve o per persone alle prime armi, altrimenti se ne può fare a meno, e quindi in cima.
Ridisceso dal versante di salita anche se la traccia sul crestone ovest mi incuriosiva, poi ho letto questa relazione!

Giornata tersa e ventilata, verso l’una il vento ha iniziato a soffiare un po’, una decina di persone sul percorso, un gruppo di caproni poco sotto la cima e un cane probabilmente perso sulla montagna che appena mi ha visto mi è saltato addosso per farmi capire che aveva sete e fame (molto magro), un ragazzo l’ha portato agli alpeggi.
consigliata anche se personalmente mi aspettavo qualcosa meglio dall’ambiente, monotona la prima parte di salita, il resto invece meglio anche se brullo. Panorama invece notevole!

foto www.lafiocavenmola.it