Fallère (Mont) da Thouraz per il Lago Fallère e il Bivacco Alessandro Pansa

Fallère (Mont) da Thouraz per il Lago Fallère e il Bivacco Alessandro Pansa
La gita
pedrito
3 03/07/2011
Accesso stradale
Strada asfaltata fino a Thouraz

Partiti da Thouraz, a nostro avviso la via migliore, perché segnata bene, e più intuitiva, in realtà a scriver tutta la verità (assumendoci tutte le responsabilità del “caso” visto il divieto) abbiamo lasciato l’auto presso le bergerie Chambroz, risparmiandoci 2 Km abbondanti di eterna poderale, seppure da questo lato, il vallone del Clusella sia molto più bello (bosco, cascata, ecc.), che la monotona piana di Vetan, infestata da una miriade di interpoderali…. Da qui tagliando per splendidi prati e genziane abbiamo riagganciato la strada che va a la Chaz la Morgnoz (grosso cantiere, malghe in via di grande ampliamento) percorrendone un tratto e raggiungendo le malghe tramite una scocciatoia segnata sulla carta Igc (losa sulla dx salendo sulla interpoderale). Da dietro la malga la Chaz c’è una palina con sentiero evidente fino al Lago Fallere, da qua abbiamo preso il sentiero che sale subito sopra il lago, che passa in mezzo alla bastionata rocciosa e prativa e da qua proseguito per “tiraculo” bello energico per 600 mt di dislivello fino al rudere della Capanna Club Alpino (colletto sud-est dell’antecima) e la conseguente cresta attrezzata con catene, dopo il consueto gregge di capre penso ormai stanziale…
Percorso fedelmente, con leggera variante, il “filo di cresta” con qualche tratto bello aereo e un unico passaggio di II da disarrampicare, ma decisamente esposto, che ho evitato aggirandolo sul versante Vetan: per amanti del genere… e che e in due tratti richiede piede saldo…
attenzione massima a non smuovere pietroni sulla traccia della normale che passa pochi metri più sotto, anche questa non esente dalla medesima raccomandazione! Ridiscesi per motivi logistici dalla via di salita, ma penso che rimanga l’itinerario più bello per salire la cima.

Concordo con il commento di Andrea81 (http://www.gulliver.it/index.php?modulo=itinerari&template=dettaglio&id_gita=4148) catene utili in caso di ghiaccio o neve-ghiacciata, se si segue fedelmente la traccia nessun problema, invece attenzione ai diversi pietroni apparentemente stabili, ma che spesso non lo sono… data la natura del terreno molto friabile…
Peccato cho la cresta sia veramente breve, personalmente l’ho trovato il tratto più bello, per il resto dal lago è un lungo e noiosetto “tiraculo”, il panorama è però strepitoso!
Certo che si abbrevia come abbiamo fatto noi il tratto di interponderale…., diventa una gita tutto sommato piacevole e gradevole, nel suo complesso, altrimenti diventa decisamente “pesante” nel lungo tratto di avvicinamento nonostante le bellissime fioriture prative, ma troppe malghe, interponderali, che diminuiscono la bellezza del posto, del panorama e la varietà dell’itinerario.
Tuttavia grande classica escursionistica della Vda, la cui salita a prescindere dai gusti è ampiamente ripagata dalla strepitoso panorama, assolutamente non inferiore a quello dell’Emilius.

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