Proposta una veloce uscita in falesia vista la mia sola mezza giornata libera disposizione, Stefano mi propone, in tutta risposta, di fare una via lunga. Domanda che mi spiazza…da tempo vorrei fare la Guastavino sul Rama…ma il tempo a disposizione non è abbastanza e mi salta in mente la storia di Riccardo e della via dedicata ai suoi compagni di scalata…entrambi legati in maniera diversa dallo stesso tragico destino.
E’ così che propongo a Stefano di dirigerci, la mattina seguente, verso il Sambuco. Chiamo però un vecchio amico, appassionato di vie lunghe locali, per chiedergli se conoscesse i tempi di avvicinamento e tutto il resto riguardo questa via.
Mi risponde di non averla ancora salita, e pertanto gli propongo di venire a salirla con noi.
E’ così che la mattina successiva, ore 8.15 ci ritroviamo al casello di Voltri per caricare l’attrezzatura e partire spediti verso le serpentiniti del gruppo di Voltri. La mattinata volerà via veloce tra un tiro e l’altro, nel sempre suggestivo e selvaggio ambiente della Val Cerusa. Rientriamo appena in tempo perchè io riesca ad aprir bottega in orario…ma felicissimi di aver optato per la proposta di Stefano!
Un ringraziamento a Roccati ed ai Dotta…così come a Picco, che tanto si è prodigato per le rocce verdi del nostro ponente. Un saluto a Riccardo, che non conosco, ma che ho immaginato risalire in solitaria quelle placchette in un momento così duro della sua vita. Una via plaisir legata ad una storia così forte a contrasto…una via tra le nostre rocce, una via che non dimenticheremo!