Faderhorn da Pecetto

Faderhorn da Pecetto
La gita
stella-alpina
22/11/2015

Dal bivacco -e quindi da quota 2000 circa- un pò di neve, non molta, da 0 a 30 cm in prossimità della sommità, caduta il giorno precedente, con qualche accumulo per il vento odierno (o della notte), immagino. Il più consistente nel canale finale da attraversare in piano per raggiungere la cima a pochi passi. In questo punto, l’accumulo di neve è di una certa consistenza, ma solo nel senso di quantità, la “consistenza” propria di questa neve (asciutta e ventata) ci è apparsa invece piuttosto “inconsistente”, e non troppo, anzi poco (a nostro avviso) stabile, e così questa volta -visto che il desiderio era quello di scendere -al cospetto di un “grande monte Rosa” ancora a piedi e non con ruzzoloni e capitomboli insieme a questa neve- ci siamo fermati lì…
Giornata con temperature in deciso ribasso (come da previsioni) e anche fredda, soprattutto in alto, e quindi abbigliamento autunnale/invernale, per la prima volta in questa stagione.

Al mattino cielo sereno in bassa valle, con l’unico nuvolone attorno al monte Rosa…, che però -grazie a un pò di vento -sopportabile, con l’adeguato abbigliamento-, durante la salita si è dissolto…, e ci ha permesso di ammirare lo stupendo panorama di questo itinerario… Anche se ormai “arcinoto” è sempre suggestivo e anche emozionante… Personalmente in questo preciso periodo stagionale non l’avevo ancora osservato e “assaporato”…
Bella escursione -non riesco a non scriverlo-, condivisa con Franco G., valser “in land” d.o.c..
Durante la discesa e la pausa alimentare al bivacco, abbiamo osservato attentamente -utilizzando anche con i nostri binocoli- un intervento di elisoccorso sul sottostante e vicino sentiero/percorso al rifugio Zamboni. (Scivolata, con infortunio conseguente di un escursionista, abbiamo immaginato, come ci è stato confermato al rientro).

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