Etresenda (Becca de l’) da Closè, traversata per Becca dell’Aquelou

Etresenda (Becca de l’) da Closè, traversata per Becca dell’Aquelou
La gita
enzo51
2 14/09/2016

Una gita che sconsiglierei di intraprendere nella maniera piu’ assoluta. In quanto comporta tutta una serie di rischi e pericoli (soprattutto a ormai tarda stagione), al momento di addentrarsi in un canalone fra pareti incombenti ai lati, da risalire col fiato sospeso. Dimenticarsi i sentieri da questo punto in poi. Una ricerca continua d’avventura a cavallo tra alpinismo e speleologia. A badare a non finire ammollo, e ritrovarsi infangati da testa a piedi, tra acqua di scolo, detriti mobili sul fondo, neve (vecchia forse di anni) e fango. Da rimpiangere il non essere venuto a farlo quando nel canale c’era ancora neve. Ramponi e picca utilissimi in questi casi, a risolvere i mille e uno problemi di sopravvivenza. La fatica si sa e’ parte del gioco Arrampicare sulle due montagne interfacciate tra loro, ad essa, si compensa col divertimento. Piu’ facile a conti fatti e’ stata la risalita della cresta nord allAquelou’ (dove c’e da fare un po’ d’attenzione solo sul finale negli ultimi 50m prima della vetta), che non quella sud all’Etresenda, dove in alcuni tratti esposti e roccia che viene via tutta in mano, ho dovuto tribolare un tantino di piu’. Il resto, la discesa, nell’ignoto piu’ assoluto. Inventata sul momento nota solo fino alla Breche perche’ dettagli chiari alla mano. Il canalone dove mio malgrado sono finito col ritrovarmici dentro (piu’ aggettante ancora di quello salito al mattino, era cio che di meglio nel peggio che peggio non si puo’, questa zona impervia di meglio non aveva da offrire. Sconsiglio vivamente possibili tentativi di finire a cacciarsi in certi posti con camosci in fuga a scaraventarti giu’ pietre addosso, dove no si capisce bene cosa bisogna inventarsi per arrivare giu’ al fondo del baratro indenni, dopo tutti i rischi corsi (di volare giu’) e i pericoli (di prendere un sasso in testa in qualunque momento). Che si l’esperienza e l’abitudine al familiarizzare con certi terreni..a fare la differenza ?.. Faccio notare il carattere amatoriale della gita ad esclusivo uso degli amanti del genere.

Incontrati gruppi di partecipanti al TOR..che scendevano nella notte dal Colle Vessona

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