Condizioni quasi invernali con generosa spolverata notturna, successivo rigelo notevole e vento teso sopra i 3000 e presso i vari colletti. Salita in grande ambiente, soprattutto la seconda parte, con il ghiacciaio ricoperto di 15-20 cm di nuova farinella che rende tutto fiabesco ma un po’ faticosa da tracciare, visto che è toccato a noi.
L’idea era per la tenda ma una vera e propria bufera di neve alla croix de fer ci ha fatto desistere e optare per il pernotto al rifugio. Vento teso, neve e grandi tuoni nel breve tragitto per il Refuge, che ci pela appena entrati e ancora imbiancati di ben 47 euro per due miseri pernotti in camerata con tanto di tassa di soggiorno. Epico il sorrisone del giovane rifugista (con ben 0 avventori) nel mettergli il 50 in mano senza che dovesse alzare un dito. Ovviamente lo sconsiglio, mi sembra un furto e non credo sia l’oretta e un quarto risparmiata pernottando a incidere particolarmente su un itinerario così lungo..
Partenza alle 6 con nevischio e cielo plumbeo, le cose non migliorano fino al colletto dopo i due laghi ma almeno smette di venir giù roba. Sul ghiacciaio qualche sprazzo fa ben sperare e mi consente di memorizzare qualche riferimento che sarà utile visto l’alternarsi di sprazzi molto brevi tra vari White out. Una cordata, l’unica, si ferma poco convinta alla base del pendio. Finalmente ben oltre i 3000 buchiamo le nubi, complice anche un bel rinforzo del vento. L’ambiente diventa magnifico e tracciare l’ultima paretina diventa un piacere: in uscita si sente un po’ il fondo duro sotto ma non dà troppo fastidio, negli ultimi metri, complice qualche accumulo, lo spessore aumenta e ci sono piccoli cornici appena formate ma ormai si è fuori. Panorama super con solo gli Écrins e qualche cimetta vicina che saltano fuori, breve sosta e rientro eterno complice i 5-10 cm di fresca tra i 2500 e 3000 che diventano una pappa scivolosa.. Come sempre, ne vale la pena, davvero un bel posto! salut