Bellissima giornata trascorsa ai piedi del Resegone…« La costiera, formata dal deposito di tre grossi torrenti, scende appoggiata a due monti contigui, l’uno detto di san Martino, l’altro, con voce lombarda, il Resegone, dai molti suoi cocuzzoli in fila, che in vero lo fanno somigliare a una sega: talché non è chi, al primo vederlo, purché sia di fronte, come per esempio di su le mura di Milano che guardano a settentrione, non lo discerna tosto, a un tal contrassegno, in quella lunga e vasta giogaia, dagli altri monti di nome più oscuro e di forma più comune. » (I PROMESSI SPOSI). La prima parte di questa ferrata si sviluppa lungo un percorso molto aereo ma monotono per la presenza di troppe scale che comunque permettono di guadagnare quota velocemente. La seconda parte l’ho trovata più varia e divertente.
Lungo il ritorno ho scoperto di aver perso le chiavi dell’auto e a tal proposito voglio ringraziare l’amico Celestino che mi ha accompagnato in auto alla stazione di Lecco.
http://www.vaol.it/it/notizie/la-mail-di-un-lettore-c2abringrazio-lo-sconosciuto-galantuomoc2bb.html
P.S. A seguito di certi commenti postati su www.vieferrate.it, credo, anzi ne sono convinto, che affrontare questa ferrata senza autoassicurarsi, per dimostrare quanto si è coraggiosi è da stupidi: il coraggio è tutt’altra cosa. Inoltre, il facile e il difficile, nonostante esistano delle scale di difficoltà, sono delle valutazioni molto vaghe e personali; quindi quello che per me è difficile, qualcuno lo può trovare facile e viceversa, in ogni caso rimangono sempre due verità.