- Accesso stradale
- Ampio parcheggio al pian del Nicolet
Effettivamente è una zona molto poco frequentata, giusto qualcuno fermo al laghetto del Piano Borgnoz, in cima da solo.
Escluso l’avvicinamento, tutto il percorso è una salita continua con pendenze tra 30 e 45 gradi.
Avendo letto un po’ di tutto e essendomi dimenticato di scaricare la traccia gps, ho optato per salire e e scendere per tutti i percorsi possibili, che poi sono 2.
Tralasciando l’infinita strada che porta al Pian Borgnoz, ho preso il “sentiero” alla sinistra orografica quindi a destra del torrente a salire (di fatto non ci sono segni o ometti se non da metà dell’incavo del torrente glaciale in su) Ho seguito tutto il percorso in qualche modo tracciato da precedenti passaggi, fino alla base di quel che rimane del ghiacciaio. Quindi sono salito sulla destra per poi portarmi un po’ a occhio alla base del declivio franoso in direzione dell’anticima dell’Entrelor. C’è da dire che l’unica zona dove proprio non ci sono evidenti segni è la zona alla base del ghiacciaio, anche difficile da descrivere.
Ecco questa salita non la ripercorrerei
A scendere dall’Entrelor, ho seguito la traccia sul pendio franoso (come sempre meglio visibile a scendere) fino alla base del ghiacciaio, ma sono rimasto il più possibile a destra (tra l’altro incontrando degli ometti che prima non avevo visto. Da qui si scende su una pietraia che costeggia il torrente glaciale. Proprio in questo punto c’è il passaggio chiave per spostarsi sull’altro sentiero che prosegue completamente a destra. Bisogna attraversare il torrente e l’unico punto dove si restringe il più possibile non evita che ci si bagni i piedi, a meno di non essere un saltatore in lungo.
Individuato la traccia del sentiero, il resto non ha bisogno di commenti.
Quindi a salire conviene prendere il sentiero tutto sommato ben tracciato che sale a sinistra del torrente (destra orografica)
Ovunque si passi le rocce sono instabili e il terreno frana, il che fa perdere un po’ di tempo, ma le difficoltà finiscono qui.