Leggendo le varie relazioni mi era rimasto qualche dubbio sul percorso, fatto sta che ho scaricato tutte le tracce che ho trovato per essere sicuro di arrivare in cima.
In salita sono stato sull’argine sx del ruscello perché mi sembrava si calpestassero meno pietre salvo poi attraversarlo per portarmi nel canale di dx per poi risalire quasi subito a dx per arrivare su una dorsale ben omettata che porta, su ripida traccia, più terrosa che pietrosa, sino ad un traverso alto da cui si è sopra la base del ghiacciaio e del relativo ruscello. Qui la parte che ritengo più difficile nelle condizioni odierne (sopra tutto ok), ovvero il passaggio su una cengia che non fa perdere quota dove però il terreno è fangoso e le rocce sono un po’ aggettanti (penso si possa comunque scendere di qualche metro verso il ruscello e poi risalire per evitarla). Fatto questo passaggio si arriva ad un nevaio (aggirabile) che ho sfruttato (scarpette) per arrivare all’inizio della salita verso il colle che presenta ometti e tracce (sempre ripide) prevalentemente su terra e non su pietre.
Quindi traverso alto verso il colle dove si esce senza problemi, niente cornice, infine in vetta con qualche pietra gelata dove non era ancora arrivato il sole nonostante la temperatura fosse alta (in maglietta in cima). Posato lo zaino sono andato a “conquistare” anche l’Aouillé (qui il lato nord era leggermente bianco per una spolverata scesa nella notte).
Al ritorno ho seguito a grandi linee il percorso dell’andata tranne che ho cambiato lato del ruscello nella parte bassa passando a dx salendo: alla fine i percorsi sono equivalenti ma se si passa a sx (salendo) si evita il rischio che si corre passando sotto una parete di rocce.
Oggi solo io su tutto il percorso, grande soddisfazione per questa gita di aspra montagna con panorami stupendi che avevo nel cassetto e che pensavo, visto la pioviggine che mi ha accompagnato sino a Ceresole e il nebbione alle ore 7 al Nivolet, dovessi rimandare, invece mentre percorrevo la sterrata verso Pian Borgno il cielo si è aperto e, a parte un po’ di nebbia che ogni tanto saliva, mi ha permesso di arrivare in vetta godendo i panorami.