Da tempo volevo percorrere questa cresta poco battuta così oggi mi decido a partire, cogliendo l’occasione di chiudere il conto con tutte e quattro le creste una volta percorsa anche questa.
Visto che me la dovevo smazzare in giornata, ho eluso il divieto al tornante a quota 1200m e ho percorso la poderale fino alla quota 1300m nei pressi dell’alpeggio Larp. Poco il dislivello guadagnato ma diverse le centinaia di metri di camminata evitati.
Salito alle ore 6 a passo allegro fino al bivacco Menabreaz in un paio d’ore, ho fatto rifornimento d’acqua nella bella fontana posta davanti all’ingresso e mi sono avviato verso il lago Lungo. Qui, volgendo lo sguardo alla mia destra ho puntato allo sperone roccioso rossastro (la quota 2955 IGM) raggiungendolo senza percorso obbligato. Sempre seguendo il filo ho quindi raggiunto quel che resta della croce alla quota 3110m eretta in memoria dei caduti della parete est del 1929. Breve discesa e inizia la cresta est vera e propria. Sostanzialmente ho seguito il filo trovando roccia sempre solida e passaggi di “arrampicata” divertenti. Se ci si intestardisce a stare sul filo si incontrano anche due bei passaggi di III. Mozzafiato la vista sulla est e sul sottostante ghiacciaio (o quel che ne resta) di Blantsette. Qui, senza correre ho impiegato altre due ore dal bivacco per giungere in cima. Numerosi stambecchi popolano questo versante così la salita non si può dire essere stata solitaria. Discesa decisa per lo stesso versante visto il nevaio presente ancora sotto il colle dei tre Cappuccini che con queste temperature ho preferito evitare. Si scende comunque abbastanza agevolmente anche se in qualche punto bisogna usare un po’ di mestiere sui tratti più ripidi.
Personalmente trovo strano che questo versante sia così poco (o nulla?) frequentato. In primis per la qualità della roccia e la bellezza del contesto ma anche per la presenza dell’ottimo bivacco Menabreaz come punto d’appoggio.
Chiuso il conto con le 4 creste dell’Emilius, oggi solo con i miei pensieri.