In giornata dalla val Chisone è un bel tirone, anche se si prende la seggiovia. Tra l’altro la prima corsa ha degli orari abbastanza vergognosi, non è fatta per escursionisti ma al massimo per merenderos. nel 2006 almeno partiva alle 8,45, adesso 9,15. Il tempo utile è sempre lo stesso, cioè 8 ore e 15. In questo intervallo per salire e scendere dall’Emilius bisogna andare a gran passo, ma è fattibile. Saliti nella nebbia fino al colle di Chamolè, dove abbiamo bucato lo strato di nubi basse. Al di sopra giornata splendida e molto calda. Sentiero tracciatissimo fino al Lago Gelato e pure dopo è stato risistemato un po’ rispetto a quel che ricordavo. Dal passo dei Tre Cappuccini abbiamo salito in buona parte la cresta. In vetta in 3,30 ore, compresa la divagazione erronea verso il col Garin. Panorama sconfinato, sosta breve perchè i tempi sono stretti. Discesa sempre a gran passo, la risalita al colle di Chamolè si fa sentire al ritorno e non poco ma per fortuna è breve. Dal colle velocemente alla stazione della seggiovia. In discesa abbiamo impiegato 3 ore scarse compresa la risalita. Sempre una gran gita, faticosa, ma l’ambiente del vallone di Arbole merita. In totale sono circa 1540 m di dislivello positivo e sui 15 km di sviluppo. Percorso in ottime condizioni, soltanto due nevai tra rifugio e lago Gelato che si superano senza problemi e dureranno poco. Solo tre persone lungo l’itinerario di salita all’Emilius. Un saluto ai due soci di giornata.