Finalmente anche la cresta nord-est è fatta. L’avevo sempre osservata da Aosta (insieme alla nord…) con la promessa che un giorno ci avrei fatto un giro e così una volta per tutte mi sono tolto questo sassolino. Inoltre, vista la mia predilezione per le vie “Old Style” e poco o per nulla frequentate, non potevo non inserirla in quelle da fare. In effetti è proprio un luogo isolato e oserei dire dimenticato ma che proprio per questo assume il fascino che merita.
Noi avevamo la relazione della guida CAI-TCI ma a differenza di quella messa qui su Gulliver da RebeccaTorchè a me e anche al mio socio è risultata meno comprensibile e precisa. Per cui usate pure questa presente sul sito e non vi sbagliate.
Abbiamo evitato la salita al Col Blantsette e risalendo un canale detritico/erboso un po’ delicato ci siamo portati oltre il primo risalto che la relazione dice di superare a sinistra o con una piccola calata. Da li non posso che confermare tutto quanto già detto. In effetti i passaggi delicati e l’esposizione ci sono tutti, per il resto bisogna solo fare attenzione a non finire su tratti troppo instabili. Numorosissime possibilità di proteggersi con friend e fettucce. Una volta in cima, come spesso accade, tutti a chiedersi da dove fossimo saliti e se li ci fosse una ferrata. Scesi dal colle dei tre cappuccini per una “variante” diciamo inventata, tenendosi tutto a destra. Una volta ai laghi, rimaniamo estasiati dalla vastità e dalla bellezza di questi luoghi.
Con Marco alla sua prima volta sull’Emilius e come sempre ottimo compagno di cordata