Eiger Cresta Mittellegi – Traversata degli Eigerjoch

Eiger Cresta Mittellegi – Traversata degli Eigerjoch
La gita
enzo51
5 27/08/2020
Accesso stradale
Dall'Italia attraverso il Sempione e il grimsel pass fino a interlaken poi a sx per grindelwald sempre su belle strade ma irte di cantieri estivi atti a far rallentare parecchio i tempi di viaggio. A questi vanno aggiunti i velox severe le sanzioni se si superano i limiti dei 50km ora nei tanti paesi da attraversare.

Condizioni ottimali di gran secco utilizzati i ramponi in un solo punto in risalita tra i due eigerjoch e poi tenuti per l’attraversamento del ghiacciaio fino alla Monchsjochhutte.
Si arrampica parecchio comunque nonostante i caponi issati in gran quantita’ dove la cresta sempre aerea e spettacolare si impenna decisamente a formare in sequenza tutta una serie di salti tra tutti il piu’ imponente il Grosser Turm. Il vento subentrato a complicare le cose in discesa all’atto di effettuare le doppie, che finivano per incastrarsi con conseguente gran lavorio e dispendio di notevoli energie a disincagliarle, che il vento sospingeva sul versante opposto sud.

Un ascensione, costi a parte..(per il trenino adesso son 200 euro a/r) per quanto sofferta e di un certo impegno, comunque da fare almeno una volta nella vita. Un gioiello che non puo’ mancare nel carnet del collezionista di vette piu’ attento e preparato.
Alla Mittelegihutte ci e’ stato rifiutato il pernotto, in quanto privi di prenotazione, che era per domenica, ma poi veniva brutto..qui non perdonano. Quindi notte all’addiaccio per fortuna con equipaggiamento necesssario al seguito..sapevamo che sarebbe finita cosi.
Cresta gia’ invasa di frontali accese, una via crucis alle 6,30 ora che abbiamo attaccato. In cima dopo tanto arrampicare e canaponi in gran massa da tirare, l’impressione che dava.. quella come di una salita senza fine.
Anche quando ormai sembra fatta, scopri che la vetta non era ancora quella, ma ben oltre altre sequenze di saliscendi, nei quali come detto non si e’ fatto uso di ramponi, in quanto una traccia a sx del filo consentiva di procedere all’asciutto. Tempi dilatati un tantino, 7 ore arrivare in vetta per stanchezza gia in partenza. Il bivacco in condizioni limite’ ha inciso non poco a livello fisico in senso negativo, e vento a iniziare a dar fastidio gia’ da meta’ salita fino a diventare insopportabile nella fase di discesa e risalita alla Monchshutte, dove non arriveremo che alle 9 di sera ormai buio, dopo altre 7 ore e mezza da vetta a rifugio, a litigare con tutta una serie di ostacoli causati oltre che dal vento, diventato insopportabile a tal punto..che traversata su ghiaccio vivo scalinato appena dai precedenti passaggi, uscita per la strozzatura nel gendarme a seguire in quanto secco e incassato, zaini tirati su a mano passo, di 4° aereo ed esposto che richiede decisione e corretta impostazione per essere superarato.. Notte quindi trascorsa al rifugio col vento recrudescente che ma,i a soffiare l’intera notte. IMPENSABILE in quelle condizioni un secondo bivacco all’addiaccio, non ne saremmo usciti vivi. Fortunatamente il rifugio e’ grande non e’ stato difficile rimediare due posti al riparo dalla furia degli elementi finalmente con tutti i comfort come si deve. Con l’eiger anche se non un 4000, si conclude un ciclo di salite di tutte le piu’ prestigiose e e blasonate vette dell’Oberland.
In compagnia dell’intrepida elke, confortante il vederla sorridere anche in quei momenti dove piu’ logico verrebbe di piangere.

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