Dal Ref. des Ecrins al Ref. Temple Ecrins passando per La Berarde
Sveglia alle 3:30 e partenza alle 5:00. Stupenda l’alba sul ghiacciaio prima di raggiungere il Col des Ecrins. La discesa dal colle è tutt’altro che semplice e banale. È presente un cavo in acciaio che porta con vari traversi alla lingua del ghiacciaio sottostante. Occorre prestare attenzione perché i punti di fissaggio sono molto distanti tra loro; inoltre molti tratti hanno una forte pendenza. Abbiamo notato che in un punto il cavo risulta quasi completamente tranciato e per questo conviene per sicurezza non affidarsi completamente al cavo. Noi siamo scesi un po’ in conserva e calandoci in alcuni tratti (qualche doppia). La discesa sul ghiacciaio sottostante è comunque lunga. Una volta raggiunto il ghiacciaio si percorre il vallone di Bonne Pierre su morena. Il percorso è molto lungo ma con viste magnifiche. Una volta giunti alla Berarde e dopo una breve sosta ad un bar per panino e bibita ci siamo subito incamminati per il refuge du Carrelet. Percorso in falso piano molto lungo e noioso. Poco dopo il rifugio il sentiero inizia a salire a zig zag nel bosco fino a raggiungere il pianoro erboso su cui sorge il Refuge Temple Ecrins. Abbiamo raggiunto il rifugio alle 8:00 di sera abbastanza provati dalla tappa, non solo per la lunghezza del percorso ma soprattutto per la giornata di caldo torrido che ci ha accompagnato per tutto il percorso.
Al rifugio cena veloce e subito a nanna.
Con Davide e papà.