- Accesso stradale
- Nessun problema fino a Rastello
- Osservazioni
- Nessuno
- Neve (parte superiore gita)
- Crosta da rigelo non portante
- Neve (parte inferiore gita)
- Crosta da rigelo portante
- Quota neve m
- 700
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
Mah, vi dirò…son salito lontano dalle piste e dalla seggiovia fin quasi al Pian della Turra (si chiama così credo), cominciando la salita lungo un piccolo torrente sempre più incassato, disimpegnandomi poi a sinistra e sù diretto (o quasi) verso lo spartiacque tra la Valle Ellero e un’altra valle, tenendomi il più possibile a destra delle piste, che a quel punto diventavano vicine. Questa prima parte è, a mio avviso, la parte più bella della gita, perlomeno quando gli impianti sono aperti. Dopo il Pian della Turra, invece, ci si sente comunque tanto pistaioli, non che ci sia niente di male, ma l’avventura ski-alp è un’altra cosa… Neve non eccezionale. Negli ampi pendii superiori veniva voglia davvero di entrare in pista;): crostosetta, duretta, con pochi tratti veramente portanti. Dal Pian della Turra in giù mi son spostato invece parecchio a sinistra (guardando in giù) su un altro costone, seguendo alcune vecchie tracce. L’ambiente lì è molto suggestivo, le pendenze a tratti abbastanza ripide e il bosco abbastanza fitto. Ci sarebbe stato da divertirsi se ci fosse stata la farina, io lo speravo, visto che la spalla in questione rimane per lo più all’ombra (a inizio febbraio). Invece di farina ben poca…Sciata fisica e stretta tra gli alberi, con tanto di dérapage, gucie sul posto e spazza-neve in crosta, per chi, come me, non è capace a sciare;)In una parola, ravanage…Ma l’ambiente rimane bello, eh…qualche tratto di crosta portante, solo tre (3) curve in farina residua…Comunque, sci ai piedi comodamente fino a Rastello!! Tempo bellissimo! Il cuneese regala sempre neve fino in pianura, il ché è già di per sé un’ottima cosa;)