Dufour (Punta) o Dufourspitze dalla Monterosa-hutte per la cresta Ovest

Dufour (Punta) o Dufourspitze dalla Monterosa-hutte per la cresta Ovest
La gita
sillylamb
4 24/04/2017
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Equipaggiamento
Scialpinistica

Capisco che a distanza di quasi 2 settimane, considerate anche le ultime nevicate, le condizioni saranno di certo cambiate, ma siccome ci sono un paio di info che reputo utili, scrivo lo stesso.
Gita fatta in 3 giorni (che poi sono diventati 4):
– I GIORNO, DA CERVINIA ALLA MONTEROSAHUTTE (nn ho trovato itinerario dedicato…) passando dalla Porta del Roccia Nera; Fino a Platetau Rosà con gli impianti, poi su traccia autostradale del Mezzalama a tratti ghiacciata; discesa su ghiacciaio agevole, solo un paio di passaggi obbligati tra i seracchi; neve varia, dapprima crostosa, poi dura simil-pista, poi primaverile in via di trasformazione nn facile da interpretare, infine sci d’acqua; lunga la risalita alla Monterosahutte con alcuni crepacci che iniziavano ad aprirsi e un breve tratto di portage proprio sotto la capanna
– II GIORNO; TENTATIVO ALLA VETTA: sveglia alle 4, partiamo con l’idea di fare l’itinerario della Siebersattel ma non ci sono più i canaponi e non si passa per la presenza di colate di ghiaccio nero; ripieghiamo quindi sulla cresta, ma data l’ora tarda e le numerose cordate in discesa, ci fermiamo a metà del secondo pendio nevoso, 100m circa sotto la vetta; cresta in discrete condizioni anche se in alcuni tratti inizia ad affiorare il ghiaccio; discesa su neve dura simil-pista; Nordend non in condizioni per la presenza di ghiaccio vivo.
– III GIORNO; RIENTRO: invece delle gole di Furi, il rifugista ci ha fatto salire sopra il rifugio e scavalcare un costone roccioso (quotato 3074m sulla ICN) con l’aiuto di corde fisse e una doppia per scendere sul versante opposto, quindi dopo aver traversato il ghiacciaio, si scende fino a prendere il sentiero che porta a Rotenboden (spallaggio), quindi discesa su piste chiuse e in pessime condizioni; Arrivati a Furi scopriamo che la funivia del Piccolo Cervino ha chiuso poco prima per vento; riusciamo a farci portare fino alla stazione intermedia e da lì risaliamo le piste fino al Colle del Teodulo in mezzo alla tormenta; qui giunti, viste le condizioni, decidiamo di fermarci al rifugio per la notte e il giorno dopo scendiamo su pista con visibilità 0.

Una grande avventura. Mi spiace nn aver raggiunto la cima, ma considerati i vari fattori, la considero nel novero delle fatte e quindi… 23 volte over 4000! Un compleanno quasi perfetto in quota.

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