- Accesso stradale
- discrete
- Osservazioni
- Sentito assestamenti
- Quota neve m
- 900
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
IL BALCONE DELL’ANTONIO
Siamo partiti alle ore 9.00 da Gaggio e dopo essere arrivati all’Alpe di Pessa passando da Legno Marcio, invece che salire direttamente al Dosso, abbiamo preferito raggiungere la dorsale ovest che scende dalla cima della Pessa; seguendo questo dosso boscoso, che diventa sempre più rado, siamo arrivati alla quota di 2150 mt.
Questo incantevole belvedere, che non ha nome ed è visibile da Sondrio, l’ho chiamato: il balcone dell’Antonio.
Durante l’ascesa abbiamo sentito numerosi colpi d’assestamento, che ci hanno consigliato di scendere lungo questo sicuro itinerario di salita, fino alla spianata erbosa. Dopo una veloce ripellata, siamo saliti al Doss Bilii, per poi buttarci giù nel boscoso e impolverato versante nord est che conduce alle Piane. Da qui, lungo la forestale ben innevata abbiamo raggiunto l’auto.
Il dislivello complessivo è stato di circa 1350 mt.
P.S. Salendo, dopo essere stati superati da un paio di agonisti con gli sci ai piedi e in tuta leggera, abbiamo incontrato uno scialpinista, apparentemente anziano, che procedeva con un’andatura talmente fiacca da attirare la nostra attenzione. Abbiamo così riconosciuto uno dei più noti scialpinisti ed alpinisti valtellinesi degli anni 8090 e profondo conoscitore delle nostre montagne, che ha descritto abilmente in più occasioni e percorso altrettanto abilmente per moltissimi anni. A Lui, leggero, instancabile alpinista di razza; sempre capace di stupire, ieri come oggi; pioniere di tante avventurose esplorazioni locali, il primo a salirescendere da là con gli sci o ad andare su con le pedule per qualche inesplorata, liscia ed esposta “Luna Nascente”; colpito qualche anno fa da una crudele malattia, che l’ha segnato profondamente nel suo forte fisico, ma non nel suo muscoloso spirito; dedico questa mia bella giornata trascorsa sui monti di casa.