Dormillouse (Cima) da Bousson, anello per Col Chabaud, Cima Fournier e Lago Nero

Dormillouse (Cima) da Bousson, anello per Col Chabaud, Cima Fournier e Lago Nero
La gita
gondolin
3 17/02/2019
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Crosta da vento/sastrugi
Neve (parte inferiore gita)
Polverosa pesante
Quota neve m
1400
Equipaggiamento
Scialpinistica

Premetto che il percorso seguito è solo in parte in comune con l’itinerario qui recensito. Partenza da Bousson con l’intento di fare la Fournier, secondo i rumors con neve ancora in ottime condizioni nel tratto di discesa dalla cima al lago Nero, versante nord. Alla partenza alle 8.30 a Bousson sembra di essere al piazzale impianti di Sestriere all’apertura delle casse per fare gli ski-pass. Dopo qualche perplessità decidiamo di partire lo stesso: Paolo imprime un ritmo di salita piuttosto alto (per me altissimo, più di così non ce la facevo), superiamo di slancio i vari gruppi e raggiungiamo Cima Fournier in solitudine. Lo sguardo inizia a spaziare a 360 °alla ricerca di una linea di discesa alternativa. Il pendio sud della Fournier sembra in trasformata splendida, ed i pendii della Crete della Dormillouse non sembrano massacrati dal vento. Mentre riflettiamo su questo, Paolo lancia il progetto della giornata (in perfetto stile “Amici Miei” di Monicelli – che cos’è il genio? fantasia, immaginazione, colpo d’occhio e velocità di esecuzione): scendere il pendio sud, ripellare e tagliare verso est per andare a ricongiungersi all’itinerario classico di salita della Dormillouse da Thures). Preparativi veloci giù dalla Fournier su splendido firn “primaverile”. Operazioni di “ripellaggio” togliendo uno sci per volta onde evitare di finire nella neve sino alla vita e poi via verso la Crete della Dormillouse. Raggiungiamo la croce a quota 2908 intorno alle 13.15: cinque minuti seduti a riprendere fiato, cambio di assetto e via in discesa. Effettuiamo la prima parte di discesa sull’itinerario classico, già abbastanza “arato” ma cerchiamo di stare il più possibile a ridosso della cresta. Troviamo farina compressa, alternata a qualche breve tratto di crosta non portante, ma comunque sciabile con un pò di decisione: una discesa nel complesso divertente e godibile. Abbandoniamo quindi l’itinerario di discesa classico per traversare verso la Fournier, e troviamo ancora qualche tratto dove fare qualche bella curva tra farina pesante e crosta non portante sciabile. Raggiungiamo una traccia battuta da ciaspolatori dove ripellare comodamente senza affondare nella neve, e raggiungiamo così il colle a circa 2300 m di quota da cui si risale l’ultimo pendio per la Fournier dall’itinerario classico di salita da Bousson. Arrivati al colle traversiamo un pò il versante nord della Fournier, alla ricerca di qualche rarissimo e brevissimo tratto di farina non tritata fino al lago Nero. Peccato che fosse tutto così arato, comunque la discesa è stata piuttosto godibile. Dal lago Nero veloce discesa sulla stradina fino a Bousson e “lancio” verso la fontana per placare i morsi della sete prima di rientrare a casa.

Partiti per fare una gitarella tranquilla, il genio di Paolo ha tirato fuori dal cilindro un altro dei suoi famosi “progetti”, questa volta però con progettazione “di getto” durante il percorso. Neve nel complesso sempre sciabile con qualche pendio entusiasmante in una giornata dalle condizioni meteo praticamente perfette: caldo sopportabile, assenza di vento e cielo tersissimo.
Ringrazio Paolo per l’idea e la compagnia, e la nostra amica Manu per averci sopportato ed aspettato ancora una volta.

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