Bellissima arrampicata su tutti i tiri in un ambiente selvaggio e isolato.
La via è ben protetta, anche se richiede sempre un certo ingaggio psicologico dovuto alla distanza tra le protezioni. L’obbligatorio a mio avviso è sul 6b+, non sul 6a+ come riportato nella guida “Arrampicare in Piantonetto, Valsoera, Forzo”: nella L8, dove ha inizio la fessura obliqua che sale verso destra, la distanza tra le protezioni non permette l’azzeramento, dunque si è obbligati ad effettuare un passo ostico prima di poter rinviare (forse si può posizionare un micro-friend nella fessurina per azzerare il passo, ma non abbiamo avuto modo di verificare).
Riguardo alle discesa, a detta dei nostri amici impegnati sulla vicina Locatelli è più veloce il rientro a piedi dalla normale, in modo da evitare la successiva risalita dalla base della parete al pianoro. Noi abbiamo invece optato per le calate: da S9 a S8 (calata in traverso) – da S8 a S5 – da S5 a S3 (attenzione: anche con la corda da 60m non è assolutamente possibile raggiungere la S2) – da S3 a S2 – da S2 alla base.
Ottimo pernottamento al Ponchiola-Meneghelli, corredato di tutto (ad eccezione del gas). Assolutamente consigliato se si vogliono realizzare gite al Destrera (sconsigliato invece il Pontese, dove due settimane fa siamo stati stivati nello stanzone invernale, senza preavviso e stretti come sardine nei letti comuni per far posto ai festeggiamenti di un matrimonio, perdipiù pagando comunque un prezzo intero assolutamente spropositato per un rifugio di media montagna!).
Un ringraziamento a Michele per aver percorso insieme la via e per essersi accollato il tiro chiave, e un ringraziamento anche ad Andrea e Diego per il bellissimo weekend in ottima compagnia!