Pernottato al rifugio Torino, da dove siamo partiti alle 5:15 di lunedì. Attraversamento del ghiacciaio su traccia ben evidente. Il tratto che dalla fine del ghiacciaio porta all’attacco della via è uno sfasciume dove bisogna prestare attenzione a dove si mettono mani e piedi. Al mattino non è facile individuare la traccia giusta, a salire siamo stati troppo a sinistra e siamo usciti quasi in prossimità della gengiva (passaggio difficile); a scendere invece abbiamo individuato qualche traccia che ci ha facilitato un po’ le cose. La via è bella continua e mai banale. I canaponi presenti rendono più semplici alcune difficoltà, ma lo sforzo fisico è intenso. Condizioni molto buone. Solo un po’ di neve nella parte alta, ma che non desta problemi. Ho utilizzato due friends dallo 0,5 all’1 e 5 rinvii. Corda singola da 70. Discesa con 6-7 calate aeree sulla parete sud. Ramponi utilizzati solo per l’attraversamento del ghiacciaio.
Personalmente mi è piaciuto molto. Grande salita sul massiccio del Monte Bianco. A tiri alterni con Andre. Complimenti a tutti, anche all’altra cordata di amici composta da Albi e Alex.