Grande classica del massiccio del Bianco, di grande soddisfazione ma mai impegnativa tecnicamente dato che su tutti i passaggi oltre il IV ci si può aiutare con il canapone, anche se bisogna comunque avere buona forza e resistenza (si è pur sempre a 4000 metri). Gengiva asciutta, molto difficile non far cadere pietre. Si possono fare a mio avviso cinque tiri di corda per arrivare sulla prima punta, poi si riscende e si risale sulla seconda punta, da qui per scendere possibile doppia, io ho calato il secondo e disarrampicato (IV max con canapone). Discesa in doppia rapida e veloce sulla verticalissima parete sud in sole 3 calate con corde da 60 sfruttando delle nuove soste, ce n’è una ogni 25 metri.
Panorama fantastico solo a tratti e solo dal lato francese purtroppo, sempre nebbia dal lato valdostano.
Un ringraziamento ai gestori del Torino che ci hanno dato cena pur essendo arrivati senza preavviso alle 19.15 e hanno dato da dormire ai miei compagni di cordata, mentre io scendevo a Courmayeur a piedi by night.
Con Alberto, e Marco che ci ha aspettati alla base della parete, per lui il prossimo anno sarà la volta buona