Dente del Gigante Via Normale

Dente del Gigante Via Normale
La gita
mfkeeper
4 17/07/2015

Gita molto bella e affascinante. Meteo non proprio magnifica con nuvole che andavano e venivano, provocando ogni tanto qualche preoccupazione, ma alla fine ha tenuto.
Ghiacciaio ancora in buone condizioni, nonostante il caldo, con buona traccia. Terminale e canalino ok, anche se al ritorno la neve ha mollato molto e scivolava sullo strato ghiacciato sottostante. Zoccolo che al pomeriggio scaricava abbastanza. Noi abbiamo fatto l’errore di lasciare i ramponi alla base dello zoccolo (colletto in cima al canalino) e poi di accedere alla gengiva passando da sinistra; in questo tratto ancora innevato i ramponi era meglio averli e cmq meglio passare da destra, come abbiamo fatto al ritorno.
La via di arrampicata è molto bella, più di quanto mi aspettassi, basta arrampicare (a mio avviso) in scarpette e non farsi attrarre mai dai canaponi (molto faticosi), in questo senso qualche friend per le fessure potrebbe essere utile…noi non li avevamo. In parete avevamo davanti e dietro 2 cordate molto simpatiche, entrambe però in scarponi. Quella dietro è dovuta tornare indietro dopo il 4° tiro, il primo di quella davanti ha fatto un volo sul 5° tiro niente male! Sconsiglio di fare l’ ultimo tiro fino alla punta Graham (fermarsi alla punta Sella e poi assicurarsi diversamente), altrimenti la corda tira da morire e la calata giù dal cordone, soprattutto per il secondo diventa balorda.
Doppie veramente vertiginose. Poi bagnandosi un po’ i piedi nella neve molle in scarpette si fanno i 20 metri che riportano agli zaini…io gli scarponi non me li sono portati sulla schiena,
Noi siamo partiti con la terza funivia alle 7 e ritornati con la penultima alle 16.50, senza troppe ansie, ma un po’ di affollamento, anche se di venerdì, è stato inevitabile quindi si può sempre rischiare di perderla. Tempistiche: partiti alle 7.30 dal Torino, attaccato verso le 10 (perso un po’ di tempo come detto per arrivare alla gengiva), ore 13 circa, in vetta, 14.30 alla base delle doppie, 16.30 al rifugio, poi tunnel, ascensore, relax….

In compagnia di Andrea, con macchina foto che precipita dalla cima delle doppie e miracolosamente ritroviamo (non proprio intatta, ma almeno salvate le foto) sulla traccia appena sotto la parete

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