Partendo dal rifugio Torino ci si dirige verso il Dente, abbassandosi sul ghiacciaio in direzione NE si passa di fianco all’Aguilles Marbrees(nord) ci si dirige verso il col Sup. de la Noire. (non sembrano esserci crepacci tranne il terminale). Si risalgono facili roccette (100m) tendendo la sx e poi a dx sotto il colle. Non tenere la dx all’inizio perchè porta al canalino ghiacciato(scarica molti sassi poco racc.). Arrivati al Col Sup de la noire (3500) si risalgono gli sfasciumi di rocce cercando ometti sparsi facile perdere la via. Arrivati alla gengiva, si lasciano gli zaini su sfasciumi e iniziano i tiri di corda:
1°tiro & 2° tiro: si gira subito a dx dopo 3 metri (chi fa sicura non vede chi arrampica). è il passaggio più delicato dei primi 2 tiri difficoltà IV- poi la difficoltà è un III costante. Utile armare la via con friend medio piccoli. I due tiri si possono concatenare con una corda da 60m.
3°tiro & 4°tiro: qui iniziano i proverbiali canaponi, IV azzerabile usando i canaponi. la risalita diventa ovvia ma verticale, e le insenature della roccia permettono di arrampicare senza usarli.
5°tiro: è quello più impegnativo l’uso dei canaponi è auspicabile, senza canaponi V.
6° e 7° IV e III ormai si è in vetta ad una delle due punte del dente. Si ridiscende al colletto tra le due vette e se si vuole abbracciare la madonnina si deve risalire per 10m la 2a punta(8° tiro).
Per la discesa in corda doppia c’è la sosta al colletto(sotto la prima punta), con 2 corde da 60m si fanno 3 doppie.(con una corda soltanto le doppie sono 5). Le soste sono comode ed evidenti e la discesa in doppia è proprio verticale.
Si atterra alla gengiva a 20 metri dagli zaini.
OKKIO ALLE PIETRE IN DISCESA DURANTE IL RITORNO AL TORINO altamente instabili. okkio all’ultima discesa della funivia che è alle 16,30
Tempo ottimo niente neve sulla via, giornata molto calda.
aerea e bellissima gita in compagnia di Daniela e Isacco. Abbiamo pernottato in tenda 2 notti poco distanti da punta Helbronner.