Finalmente…. Erano 10 anni che desideravo sta montagna e non c’ero mai riuscito.
La perturbazione di domenica scorsa aveva imbiancato un pò tutto, ma per fortuna il caldo della settimana ha risistemato un pò le cose. Tuttavia sulla montagna rimangono ancora alcune zone innevate e mai sciolte.
Abbiamo tenuto i ramponi fino al superamento del Gran Gendarme (aggirato), per poi rimetterli sulla cresta nevosa finale.
Il fatto di scavalcare quasi tutti i gendarmi sia in salita che in discesa, aumenta il dislivello degli 800 metri dichiarati.
La roccia è sempre ottima e gli ancoraggi anche. I tempi di percorrenza cambiano notevolmente a seconda di quanta sicurezza e precauzioni si vogliono tenere. Abbiamo visto in discesa guide disarrampicare su III dopo aver calato il cliente, e questo renderebbe tutto molto più veloce, rispetto a noi che abbiamo preferito rimanere sempre legati e fare doppie dove era possibile, tra l’altro non sempre di facile individuazione. Questo ha dilatato molto i tempi, ma per fortuna il tempo è sempre rimasto bello.
L’ idea di passare una seconda notte in quella topaia che qualcuno chiama “rifugio” è stata scartata a priori. Così abbiamo preferito tirar diritto e arrivare alla macchina alle 10 di sera con le frontali.
Montagna stupenda. Salita impegnativa per lunghezza, tecnica e quota. A mio avviso AD le va un pò stretto.
Il rifugio è tra i peggiori in cui io abbia mai pernottato – gestrice acida – per cena una sbobba che non mangerebbe neanche un cane. Mezza pensione + bottiglia d’acqua 74 euro….
Con Elke che non ha mai fatto una piega