Dammastock dall’Hotel Belvedere

Dammastock dall’Hotel Belvedere
La gita
larix66
3 06/06/2015
Accesso stradale
Diversi cantieri prima e soprattutto dopo il Sempione.
Osservazioni
Nessuno
Neve (parte superiore gita)
Primaverile/trasformata
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
2300
Equipaggiamento
Scialpinistica

Itinerario grandioso per ambiente e panorama; purtroppo la fattibilità “in giornata” è subordinata all’apertura della strada per il Furka, che solitamente avviene a stagione inoltrata. Quest’anno le temperature estreme hanno ridotto decisamente la sciabilità rispetto all’esperienza dello scorso anno al Galenstock. Nessun rigelo su tutto il percorso fino alla cima, raggiunta poco dopo mezzogiorno. Nella parte bassa del ghiacciaio alcuni affioramenti di ghiaccio e diversi crepacci aperti, stretti ed evidenti. Dopo il bivio per il Galenstock meno crepacci ma più grandi, alcuni decisamente enormi ma tutti ben visibili e facilmente evitabili. Neve comunque scarsamente consistente e poco sicura sui ponti. Salita senza bisogno di rampanti fino alla depressione a Nord della cima, che si raggiunge percorrendo a piedi per una ventina di metri la quasi pianeggiante cresta Nord. Panorama di vetta senza paragoni. La discesa è dapprima su ottimo firn, sul bel pendio ripido appena sotto la vetta; ben presto la consistenza cambia e la neve è decisamente marcia. Dopo una ventina o trentina di curve al massimo, vista la ridotta pendenza del lunghissimo ghiacciaio occorre mettere gli sci dritti e a tratti anche spingere a causa della neve poco scorrevole. Nel nostro caso anche l’orario ha contribuito a peggiorare la situazione; come quasi sempre siamo gli ultimi a salire e quindi a scendere. Gita possibile ancora per un breve periodo ma sconsigliabile senza un sensibile calo delle temperature.

Gita in compagnia di Andrea e Marco, apprezzata nella fase ascensionale nonostante l’interminabile sviluppo; lo spettacolare ambiente glaciale e il panorama favorito dalla giornata quasi completamente serena hanno in parte ripagato la delusione per la discesa quasi “da dimenticare”. Da ripetere (senza fretta) quando le condizioni saranno migliori.

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