Dammastock dall’Hotel Belvedere

La prima parte del ghiacciaio è in condizioni tipicamente estive… ghiaccio nero e diversi crepacci da attraversare, molti sono di ridotte dimensioni, mentre altri costringono ad aggirarli per cercare il passaggio migliore.
Poco sotto il “bivio” per il Galenstock (quota 2.400m ca.) inizia la neve, che si mantiene continua fino in vetta, a parte un piccolo togli-metti di cinque o sei metri al di sopra del “bivio” stesso.
In seguito il ghiacciaio è ben chiuso e presenta pochi crepacci appena aperti, anche se la superficie presenta delle gibbosità che rendono poco scorrevole il passo.
Al di sopra dei 3.000m, al termine della parte pianeggiante, la neve migliora e si presenta ben liscia.
Salita alla vetta fatta a piedi, sci lasciati al deposito a poche decine di metri dalla cima.
Discesa divertente su neve perfetta dalla vetta fino al tratto pianeggiante, poi scorrimento sul ghiacciaio fino al termine della neve.
Per salvaguardare l’integrità degli sci, abbiamo preferito scendere gli ultimi metri di ghiacciaio a piedi, sci nello zaino (soluzione adottata anche da altri sciatori, una ventina di minuti circa).

Dalla macchina alla vetta misurati 11,1Km.

Tempo osservato:
Bel tempo, sole e temperatura mite. Tuvole in addensamento sui rilievi a partire dalla tarda mattinata.

Gran bella gita, non ha deluso le aspettative.
L’ambiente in cui si svolge il percorso è veramente notevole e anche l’itinerario in se’ risulta essere piacevole.
Peccato per la parte iniziale del ghiacciaio, non in condizione ottimale per lo sci (in salita il ghiaccio mangia a mo’ di carta vetrata le pelli, mentre in discesa aggredisce lamine e solette).
Buona la discesa dalla vetta, su neve liscia ben portante e anche il tratto di “trasferimento” sulla parte pianeggiante del ghiacciaio, che è scorso via veloce senza necessitare di molte racchettate.

Consigliato da fare…. ma l’anno prossimo!!!

Molta gente verso il Galenstock, anche senza sci.

Un saluto alle tre ragazze del Verbano incontrate in salita e in discesa.