Era da tempo che mi incuriosiva questa via e quando Fiurens ha proposto di ripeterla ho accettato subito. Sebbene siano solo 4 tiri a me sono piaciuti molto. La chiodatura è ancora quella sportiva che obbliga a scalare nei tratti dove le difficoltà sono al di sotto dell’obbligatorio (che è di 6a+). Si scala però bene e i passaggi impegnativi sono protetti benissimo. E’ ovvio che in un ambiente così non ci si può aspettare una chiodatura stile palestra indoor. Oltretutto insegna a scalare e leggere la roccia. Per quanto riguarda le lame non ne ho viste di preoccupanti su L1, L2, L4. Su L3 ce ne sono un paio che non danno molta sicurezza a prima vista, ma tirando con tutta la forza non si sono mosse di un mm, e lo spit è piazzato dove la roccia è compatta. Peccato che sia corta, vale la pena concatenarla con altri torrioni quando le giornate sono più lunghe. A questa stagione parete illuminata dalle 9 30 alle 13. Oggi tutta asciutta anche se il vento gelido ci ha messo a dura prova. La via è stata ripulita completamente e sistemata, ora sul secondo tiro c’è uno spit in più sul passo delicato. Insieme a Michelin e al papi. Consigliata!
Per quanto riguarda l’avvicinamento, si risale il canalone per attaccare la via dei torrioni e si prosegue fino al torrione gaido, in corrispondenza della partenza della cresta dell’anitra, si piega a destra e in breve si è all’attacco. Se si fanno gli altri torrioni basta calarsi nel canale dietro al gaido e si arriva all’attacco