Croux (Aiguille) – Via Ottoz – Hurzeler

Croux (Aiguille) – Via Ottoz – Hurzeler
La gita
themoris
4 14/07/2023
Accesso stradale
Parcheggiare in val veny, parcheggio rifugio monzino.

Bellissimo itinerario nel cuore selvaggio del Monte Bianco. Arrampicata di stampo classico molto divertente, i tiri nella parete meritano tutti quanti, divertenti anche i primi di IV, merita la ripetizione.

Via affrontata seguendo la variante delle guide che consiglio, ben attrezzata e su roccia buona, sul tiro sommitale di sesto l’unica zona un po’ critica dove effettivamente bisogna andare con delicatezza.
Le differenze con la relazione di gulliver partono dalla sesta sosta, procedendo a destra si sale dalla via originale, continuando verso sinistra invece si prende la variante guide. La variante è attrezzata da via sportiva, nonostante li avessimo con noi non abbiamo mai usato i friend.

Ecco le differenze dei tiri successivi :
L7 dritti sopra la sosta leggermente in progressione a sinistra, diedro e lame fino alla sosta su terrazzo. 30m 5b

L8 salire gradone, poi placchetta e oltrepassare la sosta di euroteam (utile allungare L7 e fare sosta qui per ridurre attrito delle corde nello strapiombo appena successivo) e procedere traversando verso destra affrontando lo strapiombo. Ribaltandosi si arriva su una bella cengia, alla base di un evidente camino. Sosta qui.
30m 6a

L9 Salire l’evidente camino, sosta in uscita.
30m 6a

L10 Traversare decisamente a sinistra su IV grado per reperire la sosta alla base dell’ultima lunghezza di 6a (attenzione: letteralmente sopra la sosta prosegue l’itinerario ottoz originale, procedendo a sinistra si incontra una prima linea di spit: appartiene alla via euroteam, proseguire oltre e infine si arriva alla sosta della variante)
30m IV

L11 Su per diedro fratturato, seguire gli spit, difficile perdersi. Zona con roccia delicata.
30m 6a

L12 Dritti per risalti e poi diedro fessurato, passare alla sosta uscendo a destra del filo.
30m 5c

L13 L14 Puntare all’intaglio dove si incrocia la via Cheney, a circa 30 m si trova una sosta intermedia dove si può volendo spezzare il tiro, noi abbiamo fatto un tiro unico da 60 andando dritti per dritti, si fa ma l’attrito è garantito.
60m IV

Dall’intaglio seguire la via Cheney fino in cima.
Grazie alla spittatura quasi impossibile perdersi sulla via.

Discesa
dalla parete sud fino al nevaio (discesa classica via Cheney).
Noi abbiamo optato poi per scendere sul ghiacciaio di chatelet con due doppie da 60m ( 3 soste a 30m di distanza) La prima sosta si raggiunge scendendo leggermente a destra dal nevaio faccia a valle, si passa un grosso blocco con cordini e poco oltre si trova la sosta a fix.
Ritengo che scendere da qui sia più veloce che passare sulla normale dello zoccolo, tuttavia sulla linea di calata ci sono molti massi piccoli e grandi spesso appoggiati, valutare in loco su cosa fare.
Inoltre si arriva su nevaio, non ripido ma se gelato servono i ramponi.
Le soste di calata sono ben visibili, segnate con bolli gialli.
Dal ghiacciaio dritti giù al rifugio per neve prima e sentiero poi.
Sicuramente fattibile in giornata dal parcheggio di fondovalle, pernottando al rifugio si chilla da dio.
Noi chilliamo quindi abbiamo optato per il rifugio, accoglienza top!

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