È una via a dir poco spettacolare, che si sviluppa sopra il ghiacciaio del Freney e permette di scalare con una splendida vista. La via è stata recentemente ripulita e rispittata dalle guide Stefano Bigio e Francesco Civra Dano, che ci hanno fornito utili consigli per la salita, la quale è completamente sicura e ben organizzata.
Abbiamo fatto la variante “classica” delle guide, che ha in comune i primi 6 tiri con la via Ottoz originale del 1935. In ogni caso alla sesta sosta ci sono due frecce che indicano la direzione da prendere. La via si compone di 15 tiri, che personalmente non abbiamo trovato mai troppo banali. Sicuramente il più duro per noi è stato l’undicesimo che è ben verticale e presenta meno prese dei precedenti. Non è una via da prendere sottogamba per la sua lunghezza, ci vogliono circa 6 ore per scalarla e 3 per scendere in doppie/sentiero.
Abbiamo personalmente trovato il sentiero di avvicinamento un po’ esposto, per questo motivo abbiamo preferito assicurarci per un breve tratto. Il sentiero/pietraia di ritorno è attrezzato in certi punti per scendere con delle doppie, che abbiamo trovato utili per una maggiore sicurezza.
Ricapitolando, le tempistiche dal Rifugio Monzino che abbiamo impiegato sono state: 1h15m avvicinamento, 6h30m salita, 3h discesa e ritorno al rifugio. Sicuramente si può fare più velocemente, ma non siamo professionisti noi 🙂
Grazie di cuore a zio Elvio, che mi ha fatta recentemente avvicinare all’arrampicata ed è riuscito a farmi fare questa bellissima via che lui aveva intrapreso 40 anni fa!
Grazie ancora a Stefano e Francesco per il grande lavoro che hanno fatto!