Pernottato al rif Monzino (ottimo trattamento, un pelino caro forse) e attaccato la via alle 8.30 in compagnia di altre 3 cordate (saluto igor, manuel e sandro a nome di tutti), con una temperatura non propriamente estiva.
I primi tiri scorrono via veloci, poi la salita acquista finalmente sapore da L5 in avanti; gli spits (ahimè) addomesticano molto la salita e di alpinistico restano solo l’ambiente e la roccia, non sempre ottima (in particolare porre attenzione al muro di L10, dove meglio non farsi ingannare dal grado modesto di 5b). A me il tiro in traverso (spezzato in 2) e il camino (oggi in versione freezer) sono piaciuti, così come il muro articolato di L10, mentre il resto della via l’ho trovato un pochino anonimo.
Dalla forcella (dove termina la via vera e propria) in due lunghezze di corda si è in cima.
Calate ottime lungo la via normale poi, dopo il primo nevaio, reperire sulla destra (faccia valle) alcuni ometti e di qui con due calate (di nuovo su ottime catene) si è sul secondo nevaio, fuori dalle difficoltà (anche se con le scarpe da ginnastica sulla neve non si può dire propriamente così… meglio avere una suola seria!).
Noi friends non ne abbiamo usati, ma una minima scelta all’imbrago credo sia meglio averla!