Fino al colle nessun problema, sentiero evidentissimo e ben tracciato. La cresta invece non è difficile ma mai banale, dire che non è mai esposta però è un eufemismo. Forse a causa della scarsità di ometti, forse non li abbiamo visti noi, ma prima del cartello del divieto di caccia occorre attraversare una colata infida di sfasciumi mobili che, in quanto mobili, potrebbero tirarti giù per 300 metri. Quindi massima attenzione. Noi abbiamo costruito parecchi ometti, cercando di renderli visibili nei punti chiave ma non sono una garanzia per una salita sicura. Già salendo al rifugio i panorami sono esaltanti ma raggiunta la vetta c’è veramente da lustrarsi gli occhi, punto panoramico notevolissimo.
Salita condivisa con Massimo e con una rentrèe importante perchè è venuta con noi anche Franca dopo un anno sabbatico. Il tempo bellissimo è stata la classica ciliegina sulla torta.