Sino a Pian Peccio superiore sentiero ben segnalato anche con paletti verniciati, guado senza problemi sia passando dove c’è il cavo, sia poco sopra essendoci poca acqua. Invece di arrivare al colle, abbiamo svoltato a destra (c’è… uno stivale rosso da bambino appoggiato su una roccia!) salendo per erba e pietraie un valloncello di moderata pendenza che porta ad agganciare la traccia verso il Pellerin poco sotto la cresta. Qualche ometto guida a non perdere la traccia, ma si ravana anche un po’, poi la traccia si perde ma senza difficoltà si aggira la cima lato sud su pietraia per poi guadagnarla su erba. Rimpolpato l’ometto di vetta, c’è una scatola metallica con quaderno quasi nuovo e biro, ci sono anche i solchi triangolari residui credo di un segnale trigonometrico.
Proseguito poi per il Monte Rosso… sembra vicino ma ci vuole 1 ora ad andare e una a tornare, causa ravanamenti vari (rododendring, ginepring, bosking, soprattutto ontaning) e molti saliscendi, l’ultimo tratto è anche un po’ ripido (EE). Giunti ad un colletto abbiamo optato per lo spuntone di destra, che pare il più alto e dove c’è un ometto sostanzioso, ma ce n’è uno anche sull’altro spuntone… il tempo stringeva e siamo scappati. Infatti… arrivati all’auto al crepuscolo… l’app dava 1750 m di salita… ci sembra un po’ troppo, ma 1400 m di sicuro sì.
Con Angelo, non so se altri mi seguirebbero in queste gite d’antan.
Un grazie a MarioMont per l’imbeccata soprattutto riguardo alla guadabilità.
APPELLO: da Pian Peccio abbiamo notato una marcata diagonale incisa nella pietraia, sembrerebbe una vecchia mulattiera… qualcuno ne sa niente o l’ha già provata?