Croce Rossa (Punta) dal Vallone d’Arnas per il Rifugio Cibrario

Croce Rossa (Punta) dal Vallone d’Arnas per il Rifugio Cibrario
La gita
fedeneg
2 16/09/2007

Quando le previsioni danno bello, anche se al mattino pioviggina bisogna essere ottimisti.
Quindi si parte.
Ritrovo col Guru alle 9 a Lanzo, alle 10 siamo operativi e combattivi nel vallone d’Arnas.
E’ da due mesi che non muoviamo un passo, sarà un ottimo modo per riprendere a fare fiato e gambe.
Il cielo è pesantemente coperto, ma le previsioni danno bello.
Poco sopra il raccordo col sentiero di Margone entriamo nella nuvolaglia, visibilità minima. Sensazione di calore ed umidità a palla.
Al ponticello all’imbocco del vallone del rifugio faccio il primo cambio maglia, da strizzare.
Sotto il rifugio un ragazzo e una ragazza intirizziti ci dicono che su fa freddo, visibilità nulla, fate voi.
Al rifugio in effetti freschino e visto niente. Ma è appena passato mezzogiorno, magari in alto buchiamo le nuvole.
Proseguiamo ma sulla rampa per il lago le gambe iniziano a dare segni di legnosità. Ormai siamo di nuovo in piena nuvola. Iniziamo a temere che le previsioni non ci abbiano azzeccato.
100 metri sotto il colle dobbiamo mangiare, vista zero e gambe legnose e pesanti.
Ogni tanto incrociamo qualcuno che scende dalla punta.
Al colle vediamo un po’ d’azzurro per la prima volta. In Francia il tempo non è male, ma la schifezza che sale dall’Italia spesso deborda dall’altra parte. Dal canale in su un passo avanti e due indietro, ormai siamo in stato pietoso. Ce la caviamo entro le 4 ore e trenta dall’auto, ma l’età, gli acciacchi e tutto il resto non fanno ben presagire per la discesa.
Che sarà un massacro, più della salita.
Arriviamo all’auto sempre immersi nella nebbia, ogni tanto gocciola, con le gambe che ci ricordano Fantozzi dopo la corsa ciclistica.

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