A volte lasciare lavorare la fantasia davanti alle foto di montagna provando a inventarsi un itinerario non è una perdita di tempo. Una volta individuata la linea e cercato qualche foto in più ci ritroviamo sabato sera a risalire la strada stracarichi di materiale. Montiamo la tenda proprio di fronte alla cristalliera, fa abbastanza freddo e la neve è bella dura, io sono un po’ dubbioso circa la fattibilità della salita ma il mio socio andrea provvede subito a togliermi i dubbi.
La mattina troviamo un fantastico rigelo ma purtroppo un po’ poca neve, sarebbe stato da andare molto prima, magari d’inverno. Partiamo lo stesso e già i primi passaggi chiariscono che oggi faremo tanto misto. Ogni tanto un nevaio ci aiuta nella progressione, passiamo sotto il masso che da lontano sembra piccolo ma in verità è bello grosso e arriviamo al primo tratto chiave, una placca di roccia liscia con qualche crosticina di ghiaccio: sicuramente più facile con più ghiaccio! Vicino al torrione vediamo una sosta probabilmente utilizzata per le calate dalle vie di roccia.
Nel diedro del secondo tiro chiave le picche si rivelano indispensabili per agganciarsi a un blocco di roccia incastrato altrimenti troppo alto, con tanta fiducia mi tiro su di braccia e riesco ad uscire. Da qui inizia la parte facile e per azzeccare il giusto canale ci aiutiamo con le foto fatte la mattina. Arriviamo in cima e incontriamo due simpatici ragazzi saliti dal canale dei torrioni, dicono che è in buone condizioni. Il tempo intanto si sta chiudendo così scendiamo in fretta dalla normale ancora innevata.
Bella avventura in una zona abbastanza frequentata ma ugualmente selvaggia che mi piace molto, la via è ancora fattibile finché non fa troppo caldo e la neve rimane bella dura. In compagnia del mitico Andrea anche lui entusiasta di queste salite!