Covarey (Ferrata di)

Covarey (Ferrata di)
La gita
giuliano
4 06/08/2011

Di ritorno dal Dalmazzi, visto che oramai eravamo stati spennati dai petrolieri e dai gestori delle Autostrade, decidiamo di tentare questa nuova ferrata per rendere più corposa la giornata. Arriviamo a Covarey verso le 17.15 e nonostante le nuvole basse e nere non promettano niente di buono, ci dirigiamo verso l’attacco. Giunti sotto la bastionata rocciosa, sfruttando un evidente sentiero con gradini però non segnalato se non qualche piccola freccia gialla all’inizio, rimaniamo un po’ perplessi finchè capiamo che bisogna traversare in leggera discesa a destra fino a raggiungere i primi cavi. La ferrata, seppur molto breve, si rivela impegnativa ed esposta. Due i punti che mi sento di sottolineare: 1) un breve traverso con cavo lasco e molto basso dove è fondamentale usare gli appigli delle rocce per le mani 2) quello che ritengo il punto chiave, ovvero lo spigolo poco sotto la scala finale dove bisogna avere assoluta fiducia nell’aderenza degli scarponi. Appena usciti dalla ferrata, mentre cerchiamo di capire come scendere (nessuna indicazione), arriva un bello scroscio di pioggia che ci accompagnerà per tutta la discesa. La nostra soluzione, che non sappiamo se sia quella “ufficiale”, prevede di risalire fin sotto la fascia rocciosa soprastante per poi traversare a destra a individuare un sentierino terroso in ripida discesa nel bosco da cui poi si cerca di portarsi sui prati sopra le case della frazione. Noi abbiamo raggiunto la strada a circa 5′ dall’auto. Come tempistica mi sento di concordare con Beda65 sull’ora e trenta per il giro completo; concordo anche sul fatto che non è una ferrata per principianti e che avere un po’ di confidenza sulla tecnica di aderenza su granito facilita molto le cose. Un saluto al socio Andrea Champions, assieme al quale ho realizzato questa “doppia gita” in un sabato dove le previsioni consigliavano di starsene a casa. Alla prossima!

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