L3 e L4 molto belle: arrampicata prevalentemente delicata con alcuni passi più fisici (ma sempre su prese buone).
Chiodatura distanziata rispetto alla media del comprensorio di Albard.
Impossibile integrare.
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La via è ripetibile CON MOLTA PRUDENZA anche con una corda da 70m (ovviamente non troppo vecchia): MOLTA ATTENZIONE alla calata da S4, dove si è al limite, e alla calata da S2, di circa 40m, che va spezzata su un albero.
Una sola corda da 60m è assolutamente insufficiente.
L’ideale è utilizzare due mezze corde da 60m.
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L1 (sui 30m) non l’abbiamo trovata poi così sporca come sembra dai commenti precedenti, sicuramente però è abbastanza insignificante.
L2 è lunga circa 40/45m.
Per L3 è possibile costruire una sosta sulla grossa clessidra che si trova dove la parete comincia ad impennarsi, ponendosi così in posizione ideale per assicurare il primo di cordata. Dalla clessidra alla S3 sono 30m abbondanti. Attenzione ad una lama da usare con delicatezza a circa 1/3 del tiro.
L4 è oltre 35m di sviluppo.
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Abbiamo usato “Eravamo 5 amici Albard” come “ascensore”: all’uscita di quest’ultima ci si trova sulla verticale del Pilastro Emmental e basta seguire la buona traccia segnata con ometti e bolli gialli e rossi fino ad un bivio con indicazione “Gatto matto”, dove si sale a dx fino all’attacco.