Le soste sono tutte da collegare: l’unica dotata di cordino è quella di L6. Ci sono alcuni maillon di calata ma lavorano su un solo spit.
Primo tiro con un po’ di muschio, evitabile.
Un micro e un friend piccolo possono far compagnia su L2, all’inizio della placca.
Consiglio di allungare il primo rinvio di L2: è dietro lo spigolo e lavora male.
La placca di L2 è molto bella e si passa più facilmente a sinistra della linea degli spit; poi i “diversamente alti” finiscono spalmati allo spasimo sulla parete cercando di arrivare allo spit…perchè non si azzera, ahimè! (o forse sì se si è alti davvero).
Anche i tiri successivi sono molto belli.
Su L7 e L8 si cammina senza grossi problemi.
Si vedono segni di scagliette staccate ma a noi non è rimasto in mano nulla.
La discesa sembra complicata dalla descrizione invece è veramente evidente e dalla prima calata di 10 metri si cammina forse per un paio prima di arrivare alla sosta di Gary e Erik.
Ah, la famosa scritta sbiadita è stata sostiuita da una indicazione nuova fiammante!
Grazie a Gianni Lanza per questo gioiellino!
Anche qui, come su Gatto Nando, c’è un bel disegno alla base.
Grazie anche al socio…