Sabato con Alberto la mia ennesima salita su questa via ormai divenuta una classica tra le vie “ossolane”.
Colgo l’occasione per descrivere la nuova linea di “calate” tramite le quali si evita il rientro a piedi piuttosto “ravanoso”, almeno nella parte alta.
– Dall’ultima sosta in cima al pilastro (S15) tornare utilizzando le soste di salita alla cengia di S11; qui individuare alcuni metri verso dx (faccia a monte, sud) una quercia con cordone e maglia rapida;
– una breve doppia porta ad una comoda sosta a spit;
– con due successive calate si giunge su di un pulpito dotato di due soste, una sopra l’altra, entrambe utilizzabili per giungere al ripiano di S6 (calata interamente nel vuoto di una trentina di metri);
– da S6 con un’ultima doppia al traliccio, da cui o si continua in doppia sulla linea di salita o in alternativa si può prendere il sentiero, all’inizio un pò infestato dalla vegetazione, ma molto chiaro, che porta rapidamente alle cascine.