Corsica (Punta) Diretta NO Via Bano-Riva

Corsica (Punta) Diretta NO Via Bano-Riva
La gita
sborderzena
12/06/2013

Gita in solitaria. Oggi ancora tu…ma non dovevamo vederci più. Battisti negli anni ’70 scalava le classifiche con questa bellissima canzone. Ancora tu…vallone di Vallanta. Indeciso tra Ubaye e Varaita. La seconda. Mi intriga andare a vedere la Caprera e vedere se riesco a uscire al colletto. Bob Garnero qualche mese fa c’era riuscito superando un breve tratto di misto. Con me oggi la corda. Una 15ina di metri giusto per farmi sicurezza. Nell’arrampicata sono più schiappa che mai! Però il giorno della “Fantaski” mi sembrava di aver visto che in fondo al canale fosse tutto bianco. Allucinazioni post-discesa? Forse…non mi resta che andare a vedere. Me la prendo con comodo, ma alla fine in meno di due ore sono con ramponi ai piedi e salgo verso la morena. Neve portante. Importante! Fatica poca! Ascolto la musica. Mi mette il ritmo. Entro nel bacino e la neve sembra sia stata lavorata da una macchina. Perfettamente liscia. La natura…il sole è gia alto, ma il canale ancora in ombra o almeno parzialmente. Conoide: neve dura un po’ crostosa, ma io sfrutto una rigola stretta e ghiacciata. Supero la “esse” e sono nel canale vero e proprio. Uhm…neve dura-ghiacciata in superficie. Se molla è buona altrimenti sono scintille con le lamine. Però alla mia destra una striscia di farina densa simil-butterata mi da sollievo. Una spanna, larga un paio di metri, ma sufficiente a garantirmi una discesa onesta. Continuo la progressione chiedendomi se si riuscirà a passare. Nel punto in cui dovrei andare a sx escono ghiaccio e roccette infide, mentre la parte alta è ben innevata. Allora decido che potrei continuare e poi valutare il da farsi. La neve è ottima, trasformata e liscia e il sole incomincia a fare il suo onesto lavoro: ammorbidirla. Mi sposto ora a sx e cerco di capire se e da dove potrei passare. E…sorpresa! Si passa e pure bene. Praticamente in cima al canale, dove di fatto finisce contro le rocce della Caprera si riesce, su neve, a raggiungere la parte alta del canale parallelo. Mi scavo una “caniscella” per il ritorno. Una leggera euforia mi prende e la stanchezza della salita in parte svanisce. Raggiungo picco Bastia e vedo la possibilità di arrivare in vetta alla Corsica. Già che ci sono. Eppoi oggi non ho fretta. Sto bene qui. Da solo. Nel sole. Cammino fissando il “Dado” e pensando quanto è bello questa parte del Viso. Un po’ nascosto, un po’ fuori dalle “solite gite”. In vetta ci sono delle belle rocce piatte e calde. Mi addormento cinque minuti, assorbito dal silenzio intorno a me. Mi destano dei corvi con il loro “cra cra”. E’ quasi l’una. Devo scendere non vorrei che il canale andasse in ombra. Però qui si sta troppo bene. Mi concedo ancora dieci minuti.
Sono pronto alla discesa. Curvo un po’ a Sud un po’ a Nord per “par condicio”. Poi taglio basso sotto alla Bastia, non troppo altrimenti si finisce per non rientrare nel canale. Neve bella. Trasformata. Arrivo alla “caniscella” e in un attimo sono nella Caprera. Neve trasformata compatta. Curve corto raggio. La pendenza è intensa. Sopra i 50° e spazi risicati. Ingaggio. Ma con pazienza mi porto nella parte dove si allarga e la pendenza diventa più clemente e c’è anche il sole. Neve più morbida. Qui si riesce anche a fare due-tre curve di fila. Ma me ne vado con calma. Voglio gustarmelo. Arrivo al conoide e dove era gelato ora è liscio e morbido. Un piacere. Il resto sono curve in neve marmellosa ma oramai portante, dove si deve curvare ampio e lasciarsi andare. Tavola su zaino e si rientra dal “solito” sentiero. Birra e gelato i meritati premi a una giornata “vissuta”.
Du bon ski…

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