Oggi con la gulliveriana Monica (erba olina), abbiamo intrapreso questa lunga ma bella salita al Monte dei Corni. Giunti alla traccia di sentiero orizzontale sui 2500 m., non abbiamo seguito la traccia più marcata che taglia la conca da destra a sinistra e va a sbucare sulla dorsale (questa è la via giusta), perché reputata un sentiero per il pascolo delle pecore, ma abbiamo seguito la traccia più alta che va a tagliare e risalire il ripido pendio-cengia soprastante a va a congiungersi alla traccia di salita sulla dorsale poco sotto la quota soprastante, rivelatosi poi un errore; chiedo scusa a Monica per averla fatta faticare così tanto inutilmente per questo mio errore di valutazione, però c’è anche il lato positivo, in quanto ho visto, con molto piacere, Monica destreggiarsi bene sul ripido, anche un po’ esposto e debbo dire che se la cava bene. Giunti in vetta con tempo abbastanza bello, panorama a 360°, nebbia nella valle sotto i 2000 metri. Gran gitone questo per lunghezza, dislivello e aspetto molto selvaggio; da quota 2100 circa siamo scesi con nebbia fitta fin verso le Alpi Pasquere, rientro all’auto tardi, stanchi, un po’ umidi per la pioviggine ma molto soddisfatti per la nostra bella gita.