Novemilaottcentosettantacinque piedi. Approfittando della buona giornata metereologica, realizziamo finalmente questa gita da tempo tenuta nel cassetto: contavamo di poter dare cinque stelle, ma in realtà cinque ci stanno strette, meglio sei o sette….
L’avvicinamento è prima su sterrata e poi su un tranquillo sentiero serpeggiante tra laghi e laghetti, un paio di stambecchi e il suono del silenzio. Individuato il canale di accesso al Buco della Marmotta, l’ambiente si fa decisamente più severo il grosso masso che dovrebbe impedire il passaggio, si rivela una risorsa per percorrere un breve tragitto che ha dell’incredibile.
Dalla Forcella Est le catene aiutano il primo tratto verso la cima (un pochino esposto) e, soprattutto, la discesa verso il vallone Ischiator, dove tutto muove nella parte centrale e sembra di passare in un negozio di elettrodomestici, dove forni, frullatori, microonde, lavatrici e lavastoviglie sono in equilibrio instabile e pronti a scendere fino in fondo….Una recente spruzzatina di neve gelata ha reso ancora più delicato il nostro passaggio.
Suggestiva la discesa tra i laghi Ischiator, con lo splendido rifugio Migliorero (sembra uscito da una fiaba) sempre presente.
La temuta risalita al Passo di Laroussa non è poi così faticosa grazie al buon sentiero: solo scollinando arrivano le nebbie, dopo che il sole e poche nuvole pomeridiane l’hanno fatta da padroni per tutta l’escursione.
Lasciato la carrozza (con la Regina) e i cavalli (dei moschettieri) 300 metri dopo San Bernolfo. Le temute guardie del Cardinal Richelieu non si sono viste, in particolare non hanno scaricato massi sulla Regina lungo la scalinata in discesa verso il vallone Ischiator. Incontrato un messere con cane (spia del Cardinale?) salendo, poi scomparso nel nulla.
Con la splendida compagnia di Monica, Antonio, Gian Mario.