Corborant (Cima di) Cresta Nord

Gita piuttosto lunga che unisce un notevole avvicinamento ad una salita di cresta di circa 200 mt di dislivello. Abbiamo seguito la relazione trovata su Gulliver, ma ci siamo resi conto che non ha senso andare al Passo d’Ischiator per poi seguire tutta la cresta orizzontale come avvicinamento alla via vera e propria. Il versante francese che stando alla relazione si dovrebbe percorrere per un tratto, subito dopo il colle, è molto ripido, pieno di materiale instabile, con rocce a lame verticali piuttosto problematiche. Per cui abbiamo fatto dietro front e siamo tornati sul lato italiano, andando a prendere la cresta vicino all’attacco della via. Dal lago superiore si vede chiaramente che vi sono diversi punti, raggiungibili traversando sulle pietraie, in cui si può raggiungere la cresta, per esempio un canalino detritico a sin o una cengia erbosa ascendente più a destra. Noi siamo saliti sulle facili e divertenti rocce a dex del canalino. Sulle placconate prima del primo risalto abbiamo trovato un vecchio chiodo con cordino, inutile per l’assicurazione, poi più nulla. Il primo tiro, di circa 25 mt, è il più impegnativo (III+), molto esposto ma con roccia ben appigliata e con fessure che accettano bene protezioni veloci. La prima sosta è un pò scomoda, qualcuno vi ha lasciato un vecchio friend con moschettone, forse per fare una doppia in ritirata. All’inizio del secondo tiro c’è una placca inclinata molto esposta ma con una bella fessura orizzontale per i piedi, poi le difficoltà diminuiscono e con alcuni tiri da 25mt o in conserva e tratti facili anche camminabili si arriva alla cima. Siamo scesi per il passo della Marmotta verso il Migliorero: le lunghe catene aiutano molto, un bel lavoro.

Bellissima giornata su un itinerario un po’ dimenticato, ma con il suo fascino. Un saluto al gestore del Migliorero che abbiamo incrociato salendo. Poca gente in giro. Con Roberto.