Corborant (Cima del) da Besmorello per il Rifugio Migliorero e il versante nord

Corborant (Cima del) da Besmorello per il Rifugio Migliorero e il versante nord
La gita
andrea81
4 19/06/2011
Accesso stradale
ok fino alla sbarra sopra Besmorello

gita che mi sfrugugliava da un po’ di tempo, anche complici le recenti salite di illustri gulliveriani. Temperatura gradevole alla partenza (non presto) mentre nella notte deve essere stata decisamente fresca.
Bellissimi colori nel vallone di accesso al Rifugio Migliorero, salvo un tratto iniziale di strada poi usando le scorciatoie si arriva rapidamente al pianoro che precede il rifugio. Lunghetto il pianoro ma il panorama aiuta. Al rifugio abbiamo subito sbagliato seguendo per un tratto il sentiero per il Passo di Rostagno, siamo andati a recuperare la retta via con un traverso su vaghe tracce senza perdere dislivello.
Fino al lago mediano non si pesta neve, poi abbiamo calzato i ramponi per risalire il pendio canalone sotto la bastionata rocciosa, neve portante ma non ghiacciata, ma coi ramponi si evita lo scivolamento all’indietro ad ogni passo.
Le roccette sovrastanti si superano abbastanza facilmente anche se si stanno formando buchi causati dall’acqua che scorre sotto; sulla destra del pendio il sentiero estivo sta progressivamente uscendo allo scoperto.
Dal lago superiore notiamo una grossa frana sulla sinistra, molto recente e qualche pietra viene giù di tanto in tanto, meglio passare alla larga un po’ più in basso.
Semicerchio e raggiungiamo la base del canale, ancora tutto in ombra, neve piuttosto dura i ramponi lasciano poco segno. Per le mie scarse capacità in queste condizioni la difficoltà aumenta un po’, comunque in salita nessun problema grazie all’ottimo grip, anche se con neve dura la percezione della pendenza aumenta.
Casco molto consigliato vista la caduta pietre dalle pareti, sopratutto quella del Corborant.
La selletta nevosa si sta assottigliando rispetto alle gite precedenti è più esigua delle gite precedenti, e stanno uscendo fuori le roccette lisce con la catena, ma vista l’esposizione è preferibile superare il nevaio direttamente per poi seguire sui massi della cresta, un po’ instabili, facendo attenzione a non far cadere niente di sotto.
Superata questa prima fascia il percorso diventa più facile ed evidente, si ritrova la traccia segnata con tacche rosse e per detriti e roccette si arriva in cima.
Scesi abbastanza tardi, abbiamo usato la corda assicurandoci nella discesa dal nevaio del colletto, nel frattempo la neve ha mollato il giusto (come piace a me) facendo sì che i ramponi facessero dei bei scalini ma senza essere marcia.
Ritornati al lago superiore abbiamo visto numerose scariche di pietre dalle pareti circostanti, anche di massi molto grossi, meglio stare alla larga.
Il resto della discesa abbastanza tranquillo, anche i nevai sottostanti avevano mollato ma non da sprofondare, e poi il resto della discesa è una passeggiata in questo vallone molto panoramico.
Non avessimo perso tanto tempo nel canale potevamo anche salire la cima sud d’Ischiator, facilmente concatenabile, ma sarà per la prossima volta.

Naturalmente con Ale e Clot, abbiamo incontrato un gruppo di persone che scendeva mentre noi eravamo non lontani dal canale, e altri escursionisti sparsi in giro. Ambiente da dieci stelle, tanta acqua e prati verdi e fiori dappertutto.
Abbiamo portato a casa un’altra bella cima, oggi con qualche difficoltà in più del solito, ma questo dà ancora più soddisfazione.

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