- Accesso stradale
- Fino a Fonteil strada quantunque piena di curve percorribile agevolmente.
Scoraggiante a dir poco l’avvicinamento, essendo obbligati a lasciar l’auto a Fonteil causa divieto di transito all’interno del vallone Deche di salita.
Nemmeno piacevole la risalita del canale ridotto ormai alla frutta. Piu’ su sfasciume che in neve e’ stata la sua faticosa risalita.
In compenso la traversata di cresta dove abbiam toccato il vertice di tre cime, e dove sufficiente e’ stato prestare un minimo di attenzione causa tratti affilati e in buona misura esposti da non poter evitare l’uso della corda, ha in parte ripagato alle fatiche del lungo avvicinamento.
Discesa avvenuta con rientro per il vallone di salita calando dall’Etzena al colle di Fana, evitando sulla dx un salto e poi tutto a dx di nuovo all’intaglio da dove costeggiando i Becchi di Fana alla base per terreni accidentati e ripidi pendii erbosi a seguire, ripreso lo sterrato senza mai piu’ abbandonarlo fino all’auto. Scegliendo nella sostanza la prima delle opzioni a scendere come suggerito nella descrizione itinerario. Dietro avevamo giusto lo stretto necessario per un itinerario nel complesso di impegno medio.
Picca, ramponi,una corda di 20mt, una fettuccia grande, un moschettone, ne friend ne altro materiale ritenuto piu’ di peso che di utilita’.
Ritorno su queste creste a anni di distanza percorrendole questa volta in senso contrario rispetto allora, dove la salita avvenne dalla Valpelline per la Seneve’ ai bei tempi, dal lato piu’ solatio ma eterno ai nostri giorni in buona compagnia di Angelo (chopin)