Colmet (Mont) dal Colle San Carlo

Colmet (Mont) dal Colle San Carlo
La gita
brunello-56
5 22/07/2012

Oggi la giornata aveva scarso tempo a disposizione, però si era dato un programma ambizioso: salita al Col Colmet (o anche Colle della Comba Sorda) via Lago di Pietra Rossa, poi ascesa al Mont Lusse con discesa al Passo di Leseney per poi rientrare a La Thuile via Rifugio Deffeyes. Il tutto partendo dal Col S. Carlo, anzichè da La Salle, per guadagnare tempo.
Fino al Col Colmet tutto OK, a parte i nevai residui che obbligano a qualche digressione (nel dubbio conviene ignorare gli ometti e stare sul fondo vallone, anziché sul fianco). Al colle ho invece realizzato che, non essendo io spider-man, la salita al Mont Lusse non era cosa; cambio allora di destinazione e salita alla vetta Sud del Colmet, quota 3024 m, facile all’inizio su terreno misto ma poi problematica sulla pietraia sotto la vetta (e qui conviene davvero affidarsi agli ometti). Comunque sono riuscito a toccare la croce, quella mancata anni fa nella salita al Colmet dal Colle della Croce. Dalla cima Sud traversata fino al colletto ove sono i ruderi del ricovero Tenente Chabloz e poi salita alla cima Nord, quella senz’altro più panoramica. Per la discesa, dopo tanta fatica, ho scelto la via “ufficiale” che dal ricovero scende al lago, pensando fosse una passeggiata. All’anima …..
Gita comunque da 10 e lode. Al lago di Pietra Rossa si arriva con un sentiero magistralmente realizzato dalla Forestale, fino al Col Colmet la via è sempre indicata dagli ometti, abbondanti. La discesa dal colletto al lago è anch’essa omettata, ma occhio a non distrarsi.
Inoltre, per completare, giornata con meteo spaziale e fresca quanto basta per non sudare.

Un saluto ai due escursionisti con bimbo incontrati al ricovero Chabloz, con cui ho poi condiviso parte della discesa, e grazie loro per le premure riservate a Frank (il quale ha detto: meglio il prosciutto dei croccantini …).
Grazie a Frank per la compagnia, nonostante una giornata all’insegna dello sfinimento (la prima volta sulla navetta, i trasferimenti forzati in braccio sulla pietraia sotto la vetta sud). E grazie alla moglie per il recupero al Col S. Carlo.

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