- Accesso stradale
- si arriva in auto sopra viviere a 1800 m c.
- Quota neve m
- 1800
- Equipaggiamento
- Scialpinistica
El viento patagonico è stato il protagonista di questa gita e delle gite di tutti coloro che erano in zona. Fu così che per non venire spazzolati o abbattuti la meta del Colletto del Vallonetto è stata praticamente obbligata, trattandosi del luogo più riparato di tutta la zona. Prendendocela comoda, Francuciu ed io partiamo dall’auto alle 10,30. Sulla stradina incontriamo già alcuni scialp scampati alle ire della Gardetta (al ritorno troveremo un gruppetto di liguri piuttosto provati dall’effetto CerroTorre che ivi avevano incontrato). Verso i 2100 troviamo i prime 3 discensori del nostro it., che ci confermano trovasi in relativa quiete e non poi così male come neve. Più avanti nel vallone del Vallonetto scendono altri 2 gruppi di 5 scialp, abbastanza imbaccuccati che scendevano con curve che ci facevano invidia. Soli soletti abbordiamo il ripido pendio terminale. Coltelli indispensabili, consiglierei anche i ramponi, visto che gli ultimi 50 m li ho saliti facendo tacche per le quali il polpaccio reclamava. Lascio gli sci alla base di un ripianetto sotto il dente della forcella, poi pochi metri ancora per poter vedere l’altro versante, oltre il quale le montagne erano coperte da una gonfia apocalittica. Discesa: partenza beton e poi neve dura e piccoli accumuli di fresca per tutto il pendio ripido. Nel vallone: discesa divertente tipo pista gelata con zone di accumulo superficiale che consentono una facile discesa. Più in basso, dove le pendenze son minime, per fortuna, pista beton fino al ripiano. Infine traccia serpentina nel rado lariceto con la neve effetto panna ricoperta di polvere di cacao degli aghi dei larici. Con la bianca serpentina tra il marrone degli aghi eccoci alla stradina di neve cementata fino all’auto.
L’itinerario descritto ha diversi errori di quota ed è da rivedere. IL Colletto, meta di questa gita, è, sulle ultime carte, quotato 2631 m.
Un saluto al mio compagno di gita e al gruppetto, penso di Trekkingsport, che ben conosce le piole della valle.