Bei tiri, spesso brevi ma intensi; l’arrampicata è tecnica, con passaggi sulle dita, a volte su tacche svase; la roccia è molto aggressiva sulle dita, a tratti quasi tagliente. I tiri non sono affatto banali e richiedono di essere un po’ studiati, anche perché non vi sono tracce di magnesite e alcuni passaggi non sono evidenti.
Provati due tiri del settore a sinistra dell’antro centrale: “DINO E DONA” 6A, muri verticali, un diedrino e poi una pancia, molto bella e varia (valutata tre stelline sulla guida di Andrea Gallo) e poi “CARLO 740” 6A, breve tiro con partenza di forza stile boulder su abbondanti e grosse prese e uscita sotto un tetto con passaggio obbligato piuttosto fantasioso, ma molto molto bello per andare in catena. Nonostante la scarsa frequentazione la chiodatura è ancora impeccabile e la roccia sgombra da vegetazione. Necessario un prospetto della falesia, in quanto i nomi dei tiri e le relative difficoltà non sono più leggibili.
Molto bella la vista dei bastioni di roccia che sovrastano la valle e del borgo della Colletta (recensito come uno dei più belli d’Italia) che merita senz’altro una visita, anche rapida (date anche un occhio alle inquietanti sculture nel bosco prima del ponte…).
Bella ghisata con la mia cara.