Coin (Testa del) dal Ponte d’Almiane

Coin (Testa del) dal Ponte d’Almiane
La gita
gondolin
3 11/05/2019
Accesso stradale
in auto sino al ponte sul Rio Almiane
Osservazioni
Visto valanghe a pera esistenti
Neve (parte superiore gita)
Crosta da rigelo non portante
Neve (parte inferiore gita)
Primaverile/trasformata
Quota neve m
1900
Equipaggiamento
Scialpinistica

Le previsioni meteorologiche contrastanti ci hanno tenuto in dubbio fino all’ultimo sulla meta di gita di oggi, alla fine facendo colazione con calma a Torino al bar alle 7.30 optiamo per una comoda salita nel vallone di Almiane. Parcheggiamo sul ponte e partiamo sci ai piedi con tutta calma alle 9.20 sotto un cielo plumbeo, confidando in qualcuna delle schiarite previste da un noto sito di previsioni meteo. La totale assenza di rigelo ci consente di risalire anche la angusta parte inferiore del vallone di Almiane sull’erto traverso adiacente al Rio omonimo senza ricorrere all’uso dei coltelli. Arrivati sul pianoro superiore a quota 2300 decidiamo di puntare alla Testa del Coin. Il pendio di salita è solo parzialmente tracciato, quindi nella parte superiore più ripida dobbiamo battere traccia: non è un compito particolarmente gravoso, ma cominciamo subito a percepire la crosta non portante che troveremo nella parte superiore della gita. Prima raggiungiamo la cima orientale a quota 3014 e poi ci rechiamo sulla cima occidentale a quota 3003, dalla quale sembra più agevole imboccare un migliore pendio di discesa. Alcune “delicate” raffiche di vento ci inducono a cambiare assetto velocemente e ad emulare Baglioni, togliendoci rapidamente dai … 🙂
Un pò di derapata tra roccette affioranti e guadagniamo la linea di discesa prescelta. Troviamo neve pesante e crostosa, che ci obbliga ad una sciata decisa a curve ampie per non impantanarsi troppo. Dopo aver superato la valanga caduta giorni fa e lambita durante la salita, la neve migliora per effetto delle temperature più alte e del sole dei giorni scorsi, consentendoci una sciata più divertente su neve un pò pesante ed umida sino al pianoro superiore a quota 2300. Da qui in poi neve sempre più umida e trasformata, bella da sciare sino alla gorgia, poi comunque sciabile con un pò di decisione , per arrivare sino al ponte (ed alla macchina) sci ai piedi.

In compagnia degli Andrea per un’altra bella giornata in montagna, nonostante il cielo coperto, la visibilità in alcuni momenti piatta e la neve accettabile ma non bella: l’ottima compagnia ha ampiamente sopperito alle condizioni meteo ed ambientali non ottimali.
Gita conclusa con un ottimo pranzo francese, innaffiato con vino rosè dell’Alta Provenza, all’Auberge du Clot diNevache

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