Coca (Pizzo) traversata dal Dente del Coca

Traversata di tutto rispetto: per i lunghi tratti molto esposti, la qualità della roccia (non male sul Dente, ma in progressivo peggioramento verso il Pizzo), i passi di arrampicata, alcuni piuttosto fisici (molto più frequenti che sulla cresta Furgon-Boucher, da ritenere senz’altro più agevole anche se più lunga: complimenti al fotografo che mi ha sempre colto nel massimo sforzo con stridor di denti).
2 tratti di III/III+ sulle placche del Dente ma anche e soprattutto (non previsto) sul super aereo spigolo (20m circa) dell’elevazione NO del Pizzo (praticamente un altro dente, che appare più alto della vetta classica); altrimenti molti tratti di II/II+ o meno. Dal Dente calati con due doppie lato E con attraversamento della cengia contrassegnata dal filo metallico arrugginito, esposta ma comoda. Fastidiosissime pietre aguzze e taglienti anche nei tratti in piano a partire dalla bocchetta verso la prima cima Arigna. No neve se non qualche rimasuglio lato N. Poco meno di 2h dal rifugio al colle di Coca, 6h per cresta, 3h al rifugio per la via normale. Eterna e spaccagambe la discesa a Grumetti.

Una bella e intensa trasferta da tempo pianificata con Enzo (solita e solida padronanza delle situazioni) dai tempi della Valmiana, compiuta in ambienti superbamente appartati, selvaggi e verticali. La vetta del Dente si pone come un’isoletta prospiciente gli abissi. Visibilità buona, poi peggiorata per vampe di nubi in risalita, su varie interessanti cime (ma mai lato Bernina). Partiti h 4,50 dal rifugio, in vetta 8 ore dopo. Caldo soffocante: 28° a Grumetti h 18,30 ven sera e 23° sabato pom al rifugio, ma clima piacevolmente fresco in cresta. Rinnoviamo il saluto a tutti coloro che abbiamo incontrato in discesa dalla normale. Ottimo e gentile trattamento al rif. Coca, a parte i nonni che fanno gli spiritosi con i porcospini (provaci te allora …). Solo noi sul percorso di salita, e te pareva…!