Coca (Pizzo) traversata dal Dente del Coca

Coca (Pizzo) traversata dal Dente del Coca
La gita
ghizlo
4 02/07/2006

Partiti da Valbondione [970m], raggiungiamo il rifugio Coca e il laghetto di Coca [2108m] su comodo sentiero. Dal laghetto risaliamo verso il passo di Coca fino a quota 2500m circa, dove abbandoniamo il sentiero e imbocchiamo sulla destra un canale che ci consente di arrivare all’attacco della via normale del Dente in modo agevole (I°-tratti di II°) e risparmiando tempo (circa 1h in meno rispetto al passare dal passo del Coca). All’attacco ci imbraghiamo e proseguiamo in conserva seguendo i bolli rossi (sbiaditi) nel canale. Un ‘fuori-via’ (bisogna stare sempre a sinistra del canale e mai portarsi a destra!!!) ci costringe a un tiro di corda con il quale raggiungiamo un anello di corda + chiodo per la calata. Arrivare al ballatoio sommitale e in vetta [2926m] richiede pochi minuti. Dalla cima del dente scendiamo di qualche metro verso Sud lungo una crestina e valutiamo da che parte scendere. La breccia del dente è profonda e molto più in basso. Puntiamo decisi a sinistra (Est) e, disarrampicando assicurati (per via del pendio ripido e degli sfasciumi) giungiamo ad una cengia orizzontale con un lungo cavo metallico (?!?). Non seguiamo il cavo, ma ci abbassiamo sul versante valtellinese, prima direttamente, poi con un traverso verso destra e raggiungiamo la breccia del Dente.
Dalla breccia, risaliamo alla cima d’Arigna [I°-II°, passaggi di III°; 2926m] seguendo il filo di cresta o aggirando sul versante meridionale le parti più difficili. Dalla prima cima d’Arigna fino alla seconda e alla terza si cammina agevolmente, a volte su tracce, ma le rocce che si trovano sono acute e taglienti (ho diversi tagli su mani, braccia e gambe!!!). La discesa alla bocchetta d’Arigna è esposta a Nord, ma ben appigliata.
Dalla bocchetta [2850m] risaliamo cercando della roccia sana tra gli sfaciumi fino ad una spalla [3000m]. Una rapida discesa ci conduce allo sbocco del canale Nord del Coca [2985m]. Continuiamo per la cresta mantenendone il filo fino ad arrivare alla placchettina spiovente verso Nord che percorriamo orizzontalmente in aderenza di scarponi e senza appigli per le mani (un vecchio chiodo arrugginito con anello all’inizio della placca) verso sinistra. In breve giungiamo alla cima Nord e alla vetta principale, immersa nella nebbia.
La discesa alla bocchetta dei Camosci [nella nebbia, 2719m] e al rifugio Coca non dà problemi. Un brodo caldo e poi giù verso Valbondione, dopo 15 ore esatte dalla partenza. Tempi: – 5:15, Partenza da Valbondione; – 6:45, Rifugio Coca; – 10:30, Dente del Coca; – 12:00, Cima d’Arigna; – 14:15, Spalla del Coca; – 15:30, Pizzo Coca, pausa di 45min; – 18:00, rifugio Coca, pausa 30 min; – 19:45, Valbondione.
Va precisato che essendo la prima volta che affrontavamo la traversata e non sapendo quindi di preciso l’itinerario da seguire, ha richiesto un po’ di tempo e di attenzione in più. In breve, la traversata è molto bella, offre ottime prospettive di visuale sulle “sei cime” e non è mai eccessivamente difficile. L’ambiente è comunque severo e solitario, non abbiamo trovato nessuno sul percorso (…ovviamente…!) e nessuno nemmeno dalla cima del Coca (ci siamo arrivati alle 15:30) fino a Valbondione (rifugisti a parte). Anche i segni della presenza umana sono stati pochissimi: due ometti di sassi, una croce commemorativa metallica (alla breccia del dente) e un chiodo arrugginito!

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